Siamo tutti Muhammad Ali
Qui si vince o si perde in un attimo

È un “Re matto” che a 21 anni ha avuto la grande occasione della vita e, grazie al talento e alla determinazione, l’ha sfruttata alla grande aggiudicandosi nel 2009 la terza edizione di X Factor. Marco Mengoni da quel momento ha intrapreso una scalata inarrestabile che lo ha portato a vincere il Festival di Sanremo e gli MTV Europe Music Awards (primo cantante italiano a riuscirci), a incidere alcuni tra i brani più importanti e di successo dell’ultimo decennio nel panorama musicale nazionale e a consacrarsi come uno degli artisti italiani di maggiore valore. Qui di seguito ripercorriamo le tappe della brillante carriera del 32enne cantante nato a Ronciglione (in provincia di Viterbo) , analizzando i suoi brani più significativi e le frasi in essi contenute.

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Anthony Harvey/MTV 2015//Getty Images

Scelte per voi: titoli e testi delle canzoni di Marco Mengoni

Un “Guerriero” contro le fragilità

Non partiamo dall’inizio della carriera di Marco Mengoni ma dal suo maggiore successo in termini di vendite: “Guerriero”, singolo pubblicato nel novembre 2014 come primo estratto dall’album “Parole in circolo”. Sei volte disco di platino avendo venduto più di 300.000 copie, il brano scritto dallo stesso Mengoni con Fortunato Zampaglione e’ il primo, italiano, a raggiungere contemporaneamente il primato nelle vendite digitali, nell’airplay e nello streaming. La canzone è quasi un dialogo con se stesso di Mengoni, o meglio, con la parte combattiva di se’, risultata determinante per tirarsi fuori da una condizione di fragilità emotiva che il cantante stava vivendo nel periodo dell’adolescenza. “Io sono un guerriero/ Veglio quando è notte/ ti difenderò da incubi e tristezze/ Ti riparerò da inganni e maldicenze/ E ti abbraccerò per darti forza sempre/ Ti darò certezze contro le paure/ Per vedere il mondo oltre quelle alture/ Non temere nulla io sarò al tuo fianco/ Con il mio mantello asciugherò il tuo pianto”. Il supereroe descritto in questi versi, come dicevamo, non è altri che Mengoni stesso, riuscito a risollevarsi quando l’isolamento e l’invisibilita’ sembravano al cantante l’unica via d’uscita dalle sue paure. Marco infatti, prima della svolta, era un ragazzo molto timido e solitario, che era arrivato a pesare 105 chili e che indossava soltanto felpe e maglioni larghissimi sperando, quasi, di riuscire a nascondercisi dentro. Il cibo, i fumetti e la passione per la musica sono state le sue uniche valvola di sfogo fino a quando la parte guerriera è riuscita a sconfiggere tutte le negatività che impedivano di sbocciare alla personalità del cantante.

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“L’Essenziale” valore dell’amore

Torniamo indietro di poco più di un anno dalla pubblicazione di Guerriero, precisamente al febbraio 2013, quando Marco Mengoni si consacra definitivamente come uno dei principali interpreti della musica italiana e lo fa vincendo il Festival di Sanremo a soli 25 anni con il brano “L’essenziale”. Il testo della canzone, scritto da Roberto Casalino e Francesco De Benedittis, vuole trasmettere il concetto che l’amore è fondamentale nella vita delle persone e che è altrettanto fondamentale riconoscerne la sua importanza. “Succede anche a noi/ Di far la guerra e ambire poi alla pace/ E nel silenzio mio/ Annullo ogni tuo singolo dolore/ Per apprezzare quello che/ Non ho saputo scegliere/ Mentre il mondo cade a pezzi/ Io compongo nuovi spazi e desideri che/ Appartengono anche te/ Che da sempre sei per me l’essenziale”. Già nell’ incipit del brano il messaggio appare evidente, con una sorta di mea culpa per non aver compreso l’importanza del sentimento, che si cela dietro la frase “per apprezzare quello che non ho saputo scegliere”.

Siamo ancora “Esseri umani”?

Le riflessioni presenti nelle canzoni di maggior successo di Mengoni non sono soltanto introspettive. In alcune il messaggio e i destinatari sono universali. Un esempio è “Esseri umani”, estratto dall’album Parole in circolo nel 2015, brano scritto dallo stesso cantante, in collaborazione con Matteo Valli, certificato disco di platino per aver venduto oltre 50.000 copie digitali. “Devi mostrarti invincibile/ Collezionare trofei/ Ma quando piangi in silenzio/ Scopri davvero chi sei” dice Marco in una delle strofe iniziali, volendo criticare una certa tendenza della società dell’apparire, che induce le persone a nascondere tutte le fragilità, per mostrare la patina superficiale di una vita fatta di soli successi, che non può che essere falsa. Nel ritornello il cantante dimostra, però, di non essere completamente pessimista e sfiduciato dai suoi contemporanei: “ Credo negli esseri umani/ Credo negli esseri umani/ Credo negli esseri umani/ Che hanno coraggio/ Coraggio di essere umani”.

Un semplice “Hola” per innamorarsi

“Hola (I say)” è il primo duetto presente in un album (Atlantico del 2018) di Marco Mengoni. Il cantante di Ronciglione ha scelto di collaborare con l’artista inglese Tom Walker, dopo aver stretto con lui un’amicizia nata dalla stima professionale. A stregare Marco è stato il brano “Leave the light on” che, come ha spiegato lui stesso in una nota diffusa prima dell’uscita del singolo, “è stato in cima alle mie playlist per tutta l’estate”. Le parole del testo, oltre che dai due cantanti, sono state scritte da Mahmoud e Francesco Catitti e la canzone parla di un incontro casuale tra un uomo e una donna, dal quale nasce un sentimento che, però, nel tempo svanisce. Infatti, se è bastato un semplice “hola” per far scattare la scintilla dalla quale è nato il legame tra i due, una conoscenza approfondita ha poi logorato il rapporto. “E tu che mi tiravi su con dei film stupidi/ Senza dire una parola/ E non mi capirai mai, né domani né ora/ E tu preferivi la tv che starmi vicino/ E come fai a vivere se/ Attorno al cuore hai il muro di Berlino?”

Vivere la vita come “Muhammad Ali”

Sempre dall’album Atlantico è stato estratto il singolo “Muahammad Ali”, un brano nato dalla collaborazione di Mengoni con Tony Maiello, Piero Romitelli e Davide Simonetta e che è stato accompagnato da un videoclip girato a Ronciglione, nel quale si vede il cantante che percorre alcune vie accompagnato dalla banda della cittadina. Come ha spiegato lo stesso cantante l’idea di realizzare una canzone di questo tipo nasce dalla sua volontà di prendere spunto da un grande personaggio, che potesse essere un riferimento in grado spingerci a fortificarci e a trasformare ogni problema in un’opportunità. Ed effettivamente, chi meglio del pugile americano, nato Cassius Clay, può essere un’icona di forza, soprattutto mentale ed emotiva? Dalle battaglie vinte sul ring contro i migliori pugili dell’epoca, a quelle ancora più importanti che lo hanno visto in prima linea contro la discriminazione e la segregazione razziale negli Stati Uniti, il boxer afroamericano è un esempio che può ispirare anche questa generazione. “Siamo tutti Muhammad Ali / Qui si vince o si perde in un attimo/ Siamo tutti Muhammad Ali/ E come sto menomale sto/ Bene o male tutti i giorni/ Ad incassare la vita sul ring / In piedi come Muhammad Ali”, è il ritornello di questa canzone e spiega molto bene non solo il senso del brano, ma anche la vicenda umana e professionale di Marco Mengoni.