A contendersi lo scettro di miglior film per gli Oscar 2020 saranno nove pellicole, due targate Netflix, dopo le dieci ottenute l’anno scorso da Roma di Alfonso Cuarón, che poi alla fine ne vinse tre. Signori e signore, le nomination agli Oscar 2020 sono arrivate.

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Si inizia appunto da The Irishman, diretto da Martin Scorsese con appunto dieci candidature totali, tra cui miglior film, Robert De Niro tra i produttori, Al Pacino e Joe Pesci tra gli attori non protagonisti, in categoria con Tom Hanks, Anthony Hopkins, e il favorito Brad Pitt, dopo la vittoria al Golden Globe, per C’era una volta a... Hollywood, costumi e montaggio. Proprio il film di Quentin Tarantino è il secondo lavoro che conquista le medesime candidature: miglior film, regia e sceneggiatura originale (ponendosi in vantaggio sugli altri), ma per il regista di Pulp Fiction e Django Unchained, insieme a Leonardo DiCaprio, come attore protagonista (sesta nomination e una statuetta vinta per The Revenant), arrivano categorie come fotografia, scenografia e costumi.

Chiude il cerchio delle top ten nomination il kolossal bellico di Sam Mendes, 1917 (uscirà il 23 gennaio), a vent’anni dal suo unico Oscar dietro la macchina da presa, ottenuto per American Beauty, che in un solo colpo ne conquista tre personali, miglior produttore, regia e sceneggiatura originale.

A guardare tutti dall’alto è, comunque, Joker, Leone d’Oro alla Mostra Internazionale Cinematografica di Venezia 2019, che fa un passo in più, undici nomination. La pellicola lancia Joaquin Phoenix, senza rivali, in teoria, nella categoria di miglior attore protagonista contro DiCaprio, Antonio Banderas (Dolor y gloria di Pedro Almodóvar), Adam Driver (Storia di un matrimonio), Jonathan Pryce (I due papi); così Hildur Guðnadóttir, favorita nella miglior colonna sonora. Todd Philips, grazie alla sua creatura, conquista tre nomination anche lui personali, tre “prime volte” di peso: miglior film, produttore insieme a Bradley Cooper (per lui ottava totale), regia, e sceneggiatura non originale.

Candidature Oscar 2020...

... sorprese, conferme, statistiche e rivelazioni, tutte a sei nomination

Piccole Donne e il bellissimo, nuovo, adattamento di Greta Gerwig, candidata come miglior sceneggiatura non originale, conduce con se due delle sue interpreti, Saoirse Ronan e Florence Pugh, rispettivamente inserite come miglior attrice protagonista e non protagonista, i costumi e la musica firmata da Alexandre Desplat.

L’uragano Parasite incombe sulla serata. Non bastava la Palma d'Oro (trionfando all'ultimo Festival di Cannes), la Corea del Sud fa le cose in grande, senza accontentarsi solo della categoria di miglior film straniero, dove dovrebbe vincere senza problemi, dopo il Golden Globe, nomination insomma importanti: miglior film, regia e sceneggiatura originale per il geniale Bong Joon-ho. La vita è bella di Benigni (tre Oscar totali su sette nomination), inserito come miglior film straniero e generale, era stato uno dei pochi esempi, insieme a La tigre e il dragone di Ang Lee (che di riconoscimenti però, ne vinse quattro su sette).

Nazismo, riflessione e umorismo, firmati da un altro film del 2020, Jojo Rabbit, diretto da Taika Waititi, che doppia con la candidatura come miglior sceneggiatura non originale, e si impreziosisce con Scarlett Johansson migliore attrice non protagonista, che nella serata più importante concorrerà nell’altra pellicola di questo gruppo ristretto, Storia di un matrimonio (Marriage Story) visto su Netflix.

Proprio quest’ultimo titolo, diretto da Noah Baumbach, compagno nella vita di Greta Gerwig, arriva a miglior film, miglior sceneggiatura originale e in tutte le categorie attoriali più importanti: da Laura Dern, in vantaggio come come miglior attrice non protagonista (ha già vinto il Golden Globe) alla sua terza nomination, proseguendo con Adam Driver, miglior attore protagonista, la seconda consecutiva dopo BlacKkKlansman, e la prima (doppia volta) appunto di Scarlett Johansson, miglior attrice protagonista.

Uno sconfitto di turno, Le Mans '66 - La grande sfida (Ford vs. Ferrari) con “sole” quattro candidature, tra cui comunque miglior film, ma un grande ritorno per ritirare la statuetta, quello di Renée Zellweger, in lizza come miglior attrice protagonista nel biopic Judy, ispirato agli ultimi giorni di vita artistica e privata di Judy Garland.

In attesa di ammirare, in egual modo, Margot Robbie e Charlize Theron (in Bombshell) chiamate a osservare le altre rispettivamente dalle categorie di miglior attrice non protagonista e protagonista, una voce da non dimenticare, a cui prestare attenzione (e orecchio), quella di Elton John, che grazie a I'm Gonna Love Me Again, scritta per Rocketman, dovrebbe vincere come miglior canzone originale.

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