Quando si discute di diritto all'aborto e si prova a convincere qualcuno dell'importanza di avere una legge che lo tuteli, arriva sempre il momento in cui c'è chi, con le migliori intenzioni, dice: «Ok, ma prova a metterti nei panni di una ragazza povera, che è stata stuprata. Magari un bambino lo vorrebbe davvero ma è proprio in una situazione per cui non può permetterselo». L'Ivg, per essere validata, viene presentata come un atto necessariamente sofferto, con delle ragioni drammatiche dietro, altrimenti si cade nel "puro capriccio". L'argomentazione diventa: «L'ha fatto perché non aveva scelta», ma il punto è proprio il contrario. Noi, per fortuna, possiamo ancora scegliere. L'ha spiegato molto bene Lily Allen nelle sue stories su Instagram: «Vorrei che le persone smettessero di riportare esempi di motivi eccezionali per abortire», ha scritto la cantante, «Non dobbiamo giustificarci».

per lily allen le donne non devono sentirsi in dovere di giustificare i loro abortipinterest
Instagram Stories / @lilyallen
Il messaggio si Lily Allen su Instagram

In questi giorni, molti Stati Usa stanno approvando leggi che limitano l'aborto in modo più o meno netto. In queste leggi ci sono delle eccezioni come il caso di pericolo di vita della madre oppure (ma non in tutte le norme) lo stupro e l'incesto. L'interruzione volontaria di gravidanza, invece, dovrebbe avere alla base una scelta: abortisco perché voglio così. «Penso che tutti questi esempi facciano solo il gioco degli antiabortisti», ha scritto Allen che sabato ha cantato assieme a Olivia Rodrigo sul palco di Glastonbury. Le due hanno dedicato "Fuck You" ai giudici della Corte Suprema statunitense esibendosi insieme.

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È vero, le situazioni limite sono quelle che fanno più effetto, che rendono forse più chiaro il danno psico-fisico che queste norme possono portare, ma non è su di esse che si dovrebbe basare la tutela dell'Ivg. «La maggior parte delle persone che conosco, me compresa, semplicemente non volevano avere un fottuto bambino», ha scritto Allen, «E questo è un motivo sufficiente! Non dobbiamo giustificarci». Non dobbiamo per forza trovarci in situazioni traumatiche, non dobbiamo per forza essere in difficoltà economica, non dobbiamo per forza viverlo con dolore e senso di colpa. Quello che conta (e che sta venendo negato a milioni di donne negli Usa) è la libertà di autodeterminarsi e decidere per il proprio corpo e il proprio futuro.