Agosto finisce col botto e ti regala una nuova serie tv con Cara Delevingne e Orlando Bloom che ti trasporta in un mondo fantasy popolato da fate, trolls, fauni e altre creature mitologiche. Da Carnival Row, che verrà rilasciato il prossimo 30 agosto 2019 da Amazon Prime Video, non aspettarti però una pioggia di glitter, magia e romanticismo, perché questa serie tv a partire dal primo episodio ti fa capire chiaramente che l'atmosfera in cui ti calerai sarà spesso cupa e oscura.

Noi abbiamo visto in anteprima la prima stagione di Carnival Row e la recensione è positiva, perché Cara e Orlando hanno una bella alchimia sullo schermo e anche perché la storia ha dei chiari e diretti riferimenti all'attualità: tocca temi come razzismo, immigrazione e accoglienza. Guardando sullo schermo la storia della fata Vignette e del detective umano Rycroft “Philo” Philostrate vedrai un amore impossibile ma anche una connessione con il mondo reale che a tratti ti sembrerà inquietante. Ti abbiamo convinta?

Carnival Row, la recensione della prima stagione

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Lo sfondo della storia raccontata in Carnival Row è la Londra vittoriana che viene chiamata The Burgue: è una città sporca e tetra, in cui gli umani la fanno da padrone e sfruttano la popolazione magica dopo aver vinto una guerra contro di loro. Di questa guerra vedi dei flashback che ti fanno capire quanto è stata cruenta e quanto il popolo di fate, trolls e altre creature in arrivo dal mito ne abbiano risentito. Vignette (Delevingne) è una fata ed è sopravvissuta a qualsiasi cosa: persino alla storia d'amore impossibile con il detective umano Philo (Bloom) che l'ha abbandonata per tornare tra i suoi simili.

In 8 episodi di circa un'ora ciascuno vedrai le storie dei "mostri" e degli umani intrecciarsi tra amori, politica e soprattutto tanto noir, perché The Burgue è anche presa di mira da un serial killer spietato: se ti piace il genere fantasy alla Game of Thrones ma anche l'atmosfera un po' gotica dei racconti vittoriani in Carnival Row troverai entrambi.

Forse potrà sembrarti un po' lenta, soprattutto nei primi episodi: non la definiremmo una serie da binge watching da guardare tutta d'un fiato proprio perché i temi che tratta non sono leggeri o frivoli, è più uno show da gustarsi piano, magari con un episodio a settimana per riscoprire il gusto dell'attesa che con le piattaforme di streaming negli anni è andato un po' perduto. I riferimenti chiarissimi all'attualità poi li cogli da subito: dietro la metafora del "mostro" e del diverso, della supremazia degli umani su di loro, delle politiche di non accoglienza e di sfruttamento decise dai lord c'è tutto un mondo che puoi ritrovare sui giornali di oggi.

Ma quello che ci è piaciuto di più di Carnival Row oltre all'ambientazione e ai protagonisti è la resa di questo mondo in arrivo dal passato, che a volte ti fa credere di essere davanti a un film lungo 8 ore e non a una serie tv: lo show è costato parecchio e si vede soprattutto nella resa dei costumi (bellissimi) e nella ricostruzione della città che sembra quasi uscita da un sogno steampunk.

Carnival Row, i motivi per guardarla

Orlando e Cara, la storia d'amore (im)possibile

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Courtesy Amazon Prime Video

Se ami il romance, ne avrai a pacchi anche in Carnival Row: uno degli spunti più caldi è proprio l'amore tra la fata Vignette e l'oscuro detective Philo. Ma ti avvisiamo: se di Orlando Bloom ti piace il lato più romantico e dolce, difficile che lo ritroverai nel suo personaggio, che ha un passato che lo tormenta e un presente ancora più tosto da affrontare. In più è innamorato di una donna che non potrebbe amare, perché fa parte di un popolo che non è più accettato come pari degli esseri umani e questo lo rende ancora più triste e solo mentre cerca la verità sull'omicida di The Burgue.

E Cara Delevingne? Alla sua prima prova strong da attrice in un ruolo drammatico, ci è sembrata tormentata e convincente al punto giusto nei panni della fata Vignette. Brava!

L'ambientazione

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Courtesy Amazon Prime Video

Un altro grande protagonista di Carnival Row è lo sfondo su cui si muovono i personaggi: mentre del continente da cui provengono le creature magiche non si sa molto, di The Burgue vedi quasi tutto: le strade, i quartieri ricchi e quelli poveri i bordelli in cui le fate sono costrette a tingersi i capelli per sembrare più vicine all'immagine che il mondo ha di loro. Se hai amato le atmosfere medievaleggianti di Game Of Thrones ti farai conquistare anche da quelle vittoriane di Carnival Row, che sembrano spuntare fuori da un romanzo d'altri tempi.

Il contrasto tra magia e realtà

Ciò che più affascina di Carnival Row è il contrasto tra le creature mitologiche emigrate dal loro mondo a The Burgue e costrette a vivere una vita da schiavi e gli umani, che sono dipinti come dei conquistatori senza scrupoli per il prossimo. Vorrai saperne di più della vita delle fate, dei trolls, dei fauni prima della grande guerra e probabilmente vedrai alcuni flashback nella seconda stagione di Carnival Row, che è già stata confermata prima del suo debutto. Che è tutto da gustare, proprio come un bel libro di cui non vorresti mai arrivare alla fine.