Quando si dice sorellanza e sostenere le battaglie comuni, quando si dice "Se toccano una toccano tutte", quando si dice che più sostegno c'è, più aumenta la possibilità di farsi sentire. Ecco, quando Pink ha pubblicato su Twitter i suoi complimenti alle giocatrici di beach handball norvegesi multate per le regole sul bikini avremmo tutte voluto abbracciarla. La cantante ha mostrato il suo pieno supporto alla squadra, la sua indignazione per una regola chiaramente sessista e si è addirittura offerta di pagare lei stessa quei 1500 euro addebitati dalla Federazione Europea di Pallamano per "abbigliamento improprio". Quando si dice "L'unione fa la forza".

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In queste Olimpiadi (e in generale nel mondo dello sport) la questione dell'abbigliamento delle atlete è ormai un hot topic. La vicenda della squadra norvegese ha fatto indignare per l'assurdità che la caratterizza: pare che le regole prevedano che le le giocatrici debbano necessariamente indossare un bikini mentre i colleghi maschi possono tranquillamente giocare con shorts e maglietta. Sessismo ne abbiamo? Parecchio a quanto pare. Anche le ginnaste tedesche si sono unite alla causa e hanno scelto di sottolineare la tendenza a oggettificare i corpi delle atlete indossando delle tute integrali lunghe fino alla caviglia al posto del tradizionale body sgambato. Almeno in questo caso non sono state multate. ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: le atlete non gareggiano per mostrare i loro corpi. Nel frattempo, come racconta il Guardian, la settimana scorsa un funzionario sportivo ai Campionati inglesi ha detto all'atleta paralimpica britannica Olivia Breen che i suoi shorts da corsa erano "troppo corti e inappropriati". In un modo o nell'altro i corpi femminili sono sotto scrutinio.

Se a questo punto il comitato olimpico sperava che il dibattito stesse per scemare, il tweet di Pink ha riportato l'attenzione sul problema: “Sono molto orgogliosa della squadra femminile norvegese di beach handball per aver protestato contro le regole molto sessiste sulla loro 'uniforme'", ha scritto, "La federazione europea di pallamano dovrebbe essere multata per sessismo”. Ha poi aggiunto che sarebbe "felice di pagare" la multa della squadra. Anche la Federazione norvegese di pallamano ha sostenuto le sue giocatrici con un post su Instagram dichiarando di essere pronta a coprire le multe e dicendosi a favore della scelta delle divise. “Siamo molto orgogliosi di queste ragazze che durante gli Europei hanno alzato la voce e hanno detto basta!" ha scritto la federazione che ha anche ringraziato Pink del supporto. Morale della favola: non si molla di un centimetro, di spazio per regole sessiste non ce n'è più (e Pink we love you, as always).