Ecco qui la notizia che ci avrebbe fatte sorridere nella Giornata Internazionale della Donna. Tra i tanti dati e report allarmanti sulla condizione femminile che ci siamo trovate davanti per l'otto marzo ora abbiamo bisogno anche di storie positive e questa, arrivata direttamente dal Bangladesh, fa decisamente il caso nostro. L'attivista Tashnuva Anan Shishir lunedì ha fatto la storia del suo Paese diventando la prima conduttrice transgender di un telegiornale. Tre minuti di debutto e poi le lacrime e la gioia di far parte di una piccola grande rivoluzione per l'intera comunità LGBT+ bengalese.

chi è anan shishir la prima conduttrice tv transgender del bangladeshpinterest
MUNIR UZ ZAMAN//Getty Images
Anan Shishir durante il suo debutto al telegiornale

Chi è Anan Shishir, prima conduttrice transgender in Bangladesh

La storia di Shishir sa di dolore, discriminazioni, resistenza e riscatto. Inizia un paese sulla costa meridionale del Bangladesh e culmina negli studi televisivi della televisione privata Boishakhi. "Sono stata aggredita sessualmente e mi hanno bullizzata per anni", racconta ad Al Jazeera l'attivista che, fin da quando, in adolescenza, ha scoperto la sua identità di genere ha dovuto combattere con i pregiudizi del suo ambiente. “Il bullismo era così insopportabile che ho tentato il suicidio quattro volte. Mio padre ha smesso di parlarmi per anni. Quando non ce la facevo più, me ne andavo di casa ... non potevo sopportare che i vicini dicessero a mio padre come avrei dovuto comportarmi o che doveva insegnarmi a camminare in modo più mascolino". Appena ha potuto Shishir si è trasferita definitivamente nella capitale Dhaka e poi nella città centrale di Narayanganj e lì ha iniziato la terapia ormonale e ha lavorato per enti di beneficenza e ha recitato in alcuni teatri, sempre continuando i suoi studi."Non ho mai lasciato la scuola" spiega alla BBC, "Il mio sesto senso mi ha sempre detto di continuare a studiare. Ho continuato i miei studi nonostante subissi centinaia di insulti giorno dopo giorno. Tutto quello che avevo in mente era che dovevo andare avanti".

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MUNIR UZ ZAMAN//Getty Images
Le lacrime di Anan Shishir dopo il suo debutto

A gennaio Shishir è diventata la prima persona transgender a studiare per un master in sanità pubblica presso la James P Grant School of Public Health di Dhaka. Poi è arrivato il contratto con Boishakhi TV. L'attivista ha raccontato di aver fatto dei provini anche per altri canali, ma solo Boishakhi è stata "abbastanza coraggiosa da accogliermi". "Spero che questo porterà una maggiore accettazione e cambierà il modo in cui le persone vedono la comunità transgender", ha detto Tipu Alam direttore Boishakhi TV che in un comunicato ha ribadito di voler dare a Shishir la possibilità di brillare nonostante il rischio di contraccolpi da parte di alcuni telespettatori nel paese a maggioranza musulmana. Il governo stima che ci siano circa 11.500 persone transgender in Bangladesh, ma gli attivisti per i diritti LGBT+ affermano che la cifra reale è molto più alta arrivando probabilmente a 100.000 persone in un Paese con una popolazione di circa 160 milioni di abitanti. Nel 2013 il governo del Bangladesh ha riconosciuto le persone transessuali come "terzo genere" e cinque anni dopo gli ha concesso il diritto di voto. La comunità trans, però, è ancora fortemente discriminata e destinataria di violenze, molte persone vivono in estrema povertà chiedendo l'elemosina o lavorando come sex worker.

""Vedere una persona come me in TV potrebbe essere rivoluzionario e creare una nuova consapevolezza nelle persone"

"Vedere una persona come me in TV potrebbe essere rivoluzionario e creare una nuova consapevolezza nelle persone" ha dichiarato Shishir in occasione del suo debutto in televisione. Dopo aver letto le notizie, una volta spente le telecamere, la neo-conduttrice è scoppiata in lacrime tra gli applausi dei colleghi. Ha raccontato che, nonostante la sua esperienza nel teatro era "terrorizzata" e le gambe le tremavano per l'emozione. Shishir si dice orgogliosa di essere "una pioniera nella comunità LGBT+" e grazie a questa opportunità spera di dare nuova visibilità alla comunità trans bengalese: “Non voglio che alcun membro della comunità transgender soffra. Non voglio che vivano una vita miserabile. Spero che trovino lavoro in base alle loro capacità".