Avete mai sentito parlare di relazione queer? E avete davvero compreso le sue dinamiche e le sue caratteristiche? In effetti la parola queer crea spesso confusione. La “Q” dell’acronimo Lgbtqia+ in realtà ha una storia che merita di essere conosciuta, ed è passata da “etichetta” umiliante e offensiva a simbolo di empowerment e orgoglio, oltre che di identità. Aldilà di ogni etichetta, appunto, conoscere quello che si nasconde dietro questa parola è utile per aprire la mente e comprendere davvero cosa voglia dire essere queer oggi – con tutte le difficoltà ma anche le conquiste che comporta.

Storia di un termine

Come abbiamo anticipato, il termine queer un tempo veniva utilizzato come un dispregiativo. Anche se oggi paure e vergogne non accompagnano questa parola, non è sempre stato così: prima si utilizzava per apostrofare le persone omosessuali con un’accezione negativa.

Insomma, era un insulto con il quale si additava chiunque fosse al di fuori di determinati canoni, considerati “normali” e accettabili dalla società. Le origini della parola risalgono agli anni Venti, quando queer significava “strano” o “stravagante”. Proprio questa accezione per decenni ha determinato un faticoso percorso da parte della comunità Lgbtq+ per l'ottenimento dei propri diritti.

Oggi essere queer significa essere aperto a tutti quegli orientamenti sessuali non convenzionali (tutti, esclusi gli eterosessuali e i cisgender). Quando parliamo invece di genderqueer intendiamo identificare qualcuno non binario, che non si riconosce nell’accezione convenzionale (e bigama) dei generi.

Nonostante le lotte degli esponenti queer e di chi è orgoglioso di definirsi tale, anche all’interno della stessa comunità Lgbtqia+ ci sono dissapori. Qualcuno ancora non accetta di buon grado questa definizione, continuando a investire la parola queer del suo antico significato vezzeggiativo. Per questo parlarne è così importante: creare discussioni e dibattiti è il modo migliore per impiantare il seme della tolleranza, alla ricerca di un’inclusività che purtroppo oggi appare ancora troppo lontana.

Relazione queer

Ora che abbiamo compreso a pieno il vero significato della parola queer, ci risulta decisamente più semplice capire cosa siano le relazioni queer e il loro significato. Si tratta di relazioni che sfuggono alle etichette, dove genere e orientamento sessuale sono anticonvenzionali (spesso neanche così definiti e delineati). Anche le relazioni lesbo e gay possono definirsi queer, in quanto non si basano sugli equilibri eteronormativi.

Chi si definisce queer stringe legami che vanno al di là delle regole e delle norme. Sono malleabili e soggette a cambiamenti, proprio come le persone coinvolte. Le relazioni queer possono essere intessute anche tra persone genderfluid, ovvero tutti coloro che non si identificano in un solo genere ma che sentono le spinte di entrambi – ma non in maniera fissa, dando spazio alla propria identità intrinseca di emergere realmente ogni volta che si sente il bisogno di esprimersi.