«Love is so short, forgetting is so long», con questa frase di Pablo Neruda si apre il cortometraggio che Taylor Swift ha dedicato alla nuova versione di All Too Well e chissà quanto lunghi - in effetti - devono essere sembrati a Jake Gyllenhaal questi 11 anni passati dalla relazione (di tre mesi) che ha ispirato quello che è forse il pezzo più famoso della cantante. Già, i fan di Tay Tay sanno benissimo che si sta parlando di Gyllenhaal e fin dall'uscita di Red (quarto album in studio di Swift) nel 2012, hanno raccolto scrupolosamente gli indizi che la cantante disseminava. C'è la foto di loro due abbracciati nel giorno del Ringraziamento, c'è US Weekley che titola «Jake & Taylor INNAMORATI!», c'è la famosa sciarpa vista prima al collo di lei e poi a quello lui e ci sono mille riferimenti, indizi («I left my scarf there at your sister's house/And you've still got it in your drawer even now»), prove della vita reale di Taylor nella sua musica.

Era il 2010 ma i swifter ricordano all too well e così quando l'11 novembre è uscito Red (Taylor's Version), remake dell'album in questione, sono letteralmente impazziti. A questo punto possiamo certificarlo: Taylor Swift è la regina indiscussa delle revenge song.

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È un classico, l'hanno fatto in molte, da Adele a Beyoncé (vi ricordate il progetto di Lemonade? se la risposta è no, sappiate che Queen Bee l'aveva ideato dopo aver scoperto che Jay-Z l'avesse tradita), non è una novità. Che tu decida di spezzare il cuore a mezzo mondo perché sei stata lasciata («Adele riesce a farti mancare anche gli ex che non hai mai avuto», si dice su Twitter) o che indossi un abito Roberto Cavalli e ti metti a sfasciare tutto con una mazza da baseball, il risultato è lo stesso. Taylor Swift, però - dobbiamo riconoscerglielo - ha saputo portare l'arte della break-up music a un livello superiore visto che a 11 anni di distanza riesce ancora a tenere il suo ex più famoso di sempre sulla graticola. La storia di All Too Well è ormai una pietra miliare della cultura pop, una sorta di leggenda dello showbiz, al punto che persino a Maggie Gyllenhaal, sorella di Jake, è stato chiesto in un'intervista se sapesse qualcosa della famosa sciarpa.

Che Red fosse l'album della vendetta, in ogni caso, era chiaro fin dal principio, «tutte le diverse emozioni di cui ho scritto in quest'album sono incentrate sulle tumultuose, pazze, insane, intense, quasi tossiche relazioni che ho sperimentato negli ultimi due anni» ha spiegato nel 2012, «tutte queste emozioni (amore, frustrazione, gelosia, confusione) nella mia mente sono rosse». E, infatti, tutto rosso è anche il nuovo video di I Bet You Think About Me diretto da Blake lively, amica di lunga data di Swift. Anche qui un altro ex patisce le pene dell'inferno e nel giorno del suo matrimonio non riesce a smettere di pensare alla sua relazione con Swift che, nel frattempo, si mangia la sua torta di nozze e regala a sua moglie una sciarpa (oh, yes) rossa. «I bet it's hard to believe/That it turned out I'm harder to forget than I was to leave/And, yeah, I bet you think about me».

Taylor Swift, oltre a essere una maga nell'inserire riferimenti e indizi per i suoi fan più fedeli, è nota per quella certa passivo aggressività (il solo e unico caso in cui possiamo definirla apprezzabile) che evidentemente la porta a scrivere stupende-canzoni-vendetta per i suoi ex, da Dear John post rottura con John Mayer a Better Than Revenge in risposta a Joe Jonas. Il punto, però, non è nemmeno più la vendetta: lei prende una storia di tre mesi e la trasforma in un'epopea che ancora ci ossessiona dopo 11 anni, crea simbologie che prendono vita propria (la sciarpa rossa si può acquistare sul suo shop a soli 35 dollari, btw), ci fa entrare nel suo mondo alla ricerca di cosa è reale e cosa non lo è (ma la differenza non conta più). È lo storytelling di Taylor Swift che è irresistibile, gli ex diventano solo comparse. In ogni caso, visti i meme di questi giorni su Twitter, scommettiamo (we bet) che Jake Gyllenhaal starà pensando a Taylor Swift e che d'ora in avanti, se c'è vento, indosserà solo maglioni a collo alto.