Un festival strano, con i giochi del podio abbastanza fissi per tutta la settimana, la gara tra è solo tra i primi sei in classifica, da sotto troppo difficile risalire.

Eppure mai come quest’anno si è vista la voglia dei concorrenti in gara di stare sul palco e cantare e godersela, la gioia sul palco, il voler far bene. Hanno fatto tutti bene (o quasi, ma vabbè, come si fa a criticare quel belloccio di Tananai o il re delle classifiche Rkomi?). Questo Festival ha fatto bene a tutti.

Sorrisi enormi, la finale è stata una serata stupenda, senza l’ansia della competizione, proprio perché tanto i giochi erano già chiari. Splendidi tutti. Bello anche per noi. E nella serata finale valgono praticamente solo i top, tranne un (gravissimo) flop.

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Daniele Venturelli//Getty Images

TOP

Sabrina Ferilli

Non poteva deludere e infatti non lo ha fatto. Che parla di competenze, di ognuno che deve esprimersi su quello che sa, ma mentre lo fa cita molti temi importanti. L’attrice romana non perde il momento di approfondire (disparità salariale tra uomini e donne, incisività, generi), in un non-monologo che è in realtà un monologo bellissimo, in una serata in cui dà il meglio di sé anche in spontaneità.

Marco Mengoni

In dialogo con Filippo Scotti, l’attore di “È stata la mano di Dio”, il vincitore di Sanremo 2013 ha recitato un inno alla gentilezza. L’odio sui social, la violenza delle parole, per poi concludere la sua performance cantando a 9 anni di distanza dalla vittoria, “L’essenziale”.

Gli omaggi

L’omaggio, dovuto e tanto atteso, a Lucio Dalla, a dieci anni dalla sua scomparsa. Con un semplice simbolo, il suo cappello e i suoi occhiali. E il coro e l’orchestra. Il ricordo di Sabrina Ferilli, di amici e musicisti che prendeva dalla strada per portarli in studio. Un’emozione forte, l’empatia. Di Lucio che andava oltre la musica.

Poco tempo dopo l’omaggio a Raffaella Carrà, la sua “presenza” sul palco, i ballerini. Da “Ballo ballo” a “Fiesta”.

I cantanti

Blanco e Mahmood, il simbolo di questo festival, con la canzone in global chart su Spotify dal primo giorno e il record di streaming, che entrano in bicicletta, citando il loro video, e ipnotizzano mentre cantano.

Rkomi che si gode il palco, scende il platea, fa alzare le mani, salta. Ringrazia il pubblico, butta lì che è primo in classifica da 11 mesi «magari non prendo tutte le note ma ci metto il cuore». Ringrazia Amadeus.

Massimo Ranieri che dice papalina, cuore di nonno, perché glielo hanno chiesto i nipoti. Dargen D'Amico che fa uno spettacolo puro. Elisa perfetta. Morandi mattatore. Sangiovanni e la collana con scritto Giulia (Stabile, la sua fidanzata). Michele Bravi e l'espressione dell'eleganza. Achille Lauro e il cocktail in mano. E forse tutti.

FLOP

È stata una serata bellissima e perfetta. Ma il televoto ha dato non pochi problemi. In tantissimi sui social hanno segnato il mal funzionamento del sistema. Messaggi che non partivano, conferme che non arrivavano. E nella serata in cui il podio viene stabilito solo dal televoto, è un solo flop, ma è enorme.