Una foto, è bastata una foto, perché l'Italia, ancora una volta, mostrasse il suo lato più misogino in una pioggia di odio online. A essere finita nel vortice Elodie, che in occasione del lancio del suo nuovo singolo "A fari spenti" ha postato sul suo profilo Instagram uno scatto che la ritrae nuda, coperta solamente da lunghissimi capelli ondulati. Una Venere botticelliana emersa dalle acque, una Madre Natura o una Eva contemporanea, battezzata nei commenti dalla conduttrice Andrea Delogu «EloDea».

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I complimenti, come spesso accade sui social, hanno presto lasciato il passo ai commenti degli haters, che si sono uniti in coro per criticarla su più fronti. «Quanto conta la musica», «Quando con la voce non riesci ad aumentare i follower:», «Ogni nuovo singolo un capo di vestiario in meno. Al prossimo sarà sul lettino del ginecologo. Le case discografiche ti stanno usando bene bene»: le prime critiche imputano alla cantante di usare il suo corpo, la sua immagine, come strumento di marketing per vendere la sua musica. Non manca poi l'associazione tra l'atto di spogliarsi e il prostituirsi, tra la nudità e la volgarità, tra il posare senza veli e il concetto di libertà femminile, che di certo «non si conquista mostrando tette e culo».

Di Elodie e quella foto nuda che ci scandalizza tanto

A fronte delle centinaia di commenti d'odio lasciati sotto la sua foto, Elodie non ha perso tempo per rispondere a modo a tutte le critiche rivolte a lei, alla sua musica e alle insinuazioni sul fatto di usare il suo corpo a discapito delle sue canzoni. Così, nelle storie Instagram ha postato un carosello di immagini di suoi colleghi che, proprio come ha fatto lei, posano nudi. Biagio Antonacci in una vecchia copertina di Vanity Fair, Tupac in uno scatto di David LaChapelle o, ancora, Robbie Williams di spalle nella cover di Under the radar.


La domanda che ci sorge spontanea, dunque, è perché nel 2023 ci si scandalizzi ancora quando una donna decide di spogliarsi, e perché l'atto stesso di farlo debba obbligatoriamente sminuirne le qualità. Di Elodie come artista, di Chiara Ferragni come madre, di Arisa come figura televisiva, tanto per fare alcuni esempi. E finché questo succederà, non faremo altro che alimentare la retorica del lupo (per citare il giornalista Andrea Giambruno) per cui a essere colpevole, alla fine, è la donna che sceglie di mostrare il suo corpo e non chi decide di fare di quel corpo ciò che meglio crede.

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Alice Nardiotti

Non credo negli astri, eppure sono dannatamente Gemelli. Se chiedete alle amiche, mi definiscono saggia, io preferisco coi piedi per terra. Amo esplorare e viaggiare con le parole, le emozioni e i sensi, per questo scrivo anche di beauty.

Il mio passatempo preferito? Fermarmi a osservare quello che mi circonda e captarne l'essenza.