Il 2020 è definitivo per le relazioni, non più il traguardo del settimo anno. Le giovani coppie, infatti, si sono ritrovate a dover scegliere se vivere una relazione a distanza- anche a pochi chilometri l’uno dall’altro- oppure immergersi in una convivenza prematura. La causa? Il lockdown che, con le sue regole ed imposizioni, non permette di sorseggiare cocktails sul lago, guardare film sotto le coperte, coccolarsi e organizzare cene romantiche. E mentre alcuni vivono serenamente la situazione grazie ad appuntamenti virtuali e le domande su WhatsApp, per altri l'universo digitale sembra non essere d’aiuto e all'improvviso arriva lei, la grande “C”, che diventa il diavoletto sulla spalla dei piccioncini: “Convivere potrebbe essere la soluzione?"

Convivere potrebbe essere la soluzione?

La convivenza, in questo anno particolare, sembra essere la risposta alla distanza forzata e alla noia. Il primo pensiero è, infatti, quello di poter condividere tutto il giorno con il proprio partner preparando dolci e danzando con un calice di vino sulle note di canzoni spensierate sottovalutando, ingenuamente, l’impegno che comporta avere una persona sotto lo stesso tetto. Probabilmente la prima giornata di convivenza in coppia sarà un successo: abbracci, film, chiacchiere e risate; la prima settimana vi farà sognare magari una casa tutta per voi ma, andando avanti, potreste sentire una vera e propria insofferenza: non per mancanza di amore, sia chiaro, ma per mancanza di spazi e momenti di sana solitudine.

Non è sempre tutto facile come ci fanno credere le serie su Netflix

Ebbene sì, non è sempre tutto facile come ci fanno credere le serie tv. Le piccole incomprensioni potrebbero trasformarsi in liti e discorsi fuori luogo, data la tensione dovuta a una pandemia e la situazione di ansia generalizzata che sembra non volerci abbandonare. Il segreto è trovare equilibrio, compromessi e passatempi comuni come giocare alla Play, colorare, dipingere ma anche ricavarsi dei momenti intimi, personali e di solitudine. Cos’è quindi la convivenza forzata? Bè, è un mix di pazienza, responsabilità, spensieratezza e condivisione come se fosse una vera e propria pozione magica. Tuttavia, proprio come ci hanno insegnato i romanzi, se si sbaglia anche solo un ingrediente, il risultato non sarà lo stesso.

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Relazione a distanza o convivenza forzata, il problema dei "coinquilini"

Dicevamo: la prima grande "C", la convivenza, è un mix equilibrato nella coppia. Ora però bisogna considerare anche una variabile esterna aka un'altra "C": i coinquilini!

Il sogno di vivere con il proprio partner potrebbe infrangersi e trasformare la "luna di miele" in una vera sfida di autocontrollo a causa dei genitori (a 20 anni il trend è vivere ancora a casa con loro!) o a causa di inquilini poco gentili negli appartamenti universitari. Perché sì, l’aspetto più esilarante è che questa idea di convivenza con il partner non è presa in considerazione solo da giovani adulti che, magari, condividono le spese di un monolocale con un amico ma anche da giovani che vivono ancora con i propri genitori. In questo caso le tue cene romantiche potrebbero essere sostituite da pasti a base di discorsi di politica e attualità, tra lo sguardo di sua mamma che si posa su di te al primo boccone non proprio ortodosso di pasta al forno. La chiave sta nel non scoraggiarsi (e magari leggere le news del momento dal proprio smartphone prima di affrontare la puntuale interrogazione serale!). D'altro canto, però, potrebbe anche andare benissimo e scoprirai che tu e il partner funzionate bene, sia come coppia singola, che come coppia inserita in un contesto di convivenza con altri.

Convivenza o relazione digital, io da che parte sto?

Team digital, ecco la risposta. Se ne fai parte come me sai bene che la chiave del successo sarà una buona connessione Wi-fi. Prima della pandemia vedevo molto spesso il mio ragazzo perché, soprattutto a 21 anni, trovo che passare del tempo insieme sia un must perché si inizia a comprendere cos’è una relazione al di là dei primi sentimenti di innamoramento che potrebbero portare a non vedere con oggettività tutti gli aspetti del partner. Arrivati in questa fase di lockdown i diversi impegni personali non ci hanno permesso di prendere in considerazione la convivenza ma, questo, non ci ha affatto scoraggiati. Armati di smartphone e tablet riusciamo a vivere la nostra storia nel migliore dei modi soprattutto perché il lockdown ci ha dato modo di riscoprire l’importanza delle parole e non solo dei gesti.

Il lockdown ci ha dato modo di riscoprire l’importanza delle parole e non solo dei gesti

Il nostro segreto sono gli appuntamenti virtuali che sì, non si svolgeranno in location esclusive, ma che con lucine e candele rendono gli aperitivi da casa tutta un’altra cosa (in pieno stile Koselig) e posso assicurarvi che una volta presa la mano con le videochat la distanza con il vostro partner sarà minima. Noi utilizziamo le videochiamate anche per scambiarci ricette e tentare l’impossibile in cucina, così quando ci rincontreremo saremo pronti a prepararci la migliore cena di sempre (e intanto ci sfidiamo: un pizzico di competizione non può che fare bene!).

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Certo, le videochiamate non sono le nostre uniche alleate. Un’altra benedizione è stata Netflix Party che ci permette di continuare a fare le maratone di film e serie tv in contemporanea così da non perdere commenti e risate dell’altro. Un'altra idea: se sei un'amante dei giochi da tavola, potrai competere con il tuo lui o la tua lei virtualmente, proprio come facciamo noi. Stanne certa: non mancheranno momenti divertenti (o possibili litigi, occhio!).

Convivenza forzata o relazione a distanza? Il consiglio generale

Il miglior consiglio che posso dare? In generale apriti al 100% con chi hai al tuo fianco e condividi sia i momenti di gioia ma anche quelli di sconforto perché è un'occasione importante per conoscersi meglio, in profondità. Sia che tu abbia scelto la convivenza, sia che tu abbia optato per una relazione a distanza, entrambe le soluzioni hanno bisogno di essere ben pensate e richiederanno pazienza, sacrificio ed empatia.

Avrai capito ciò che ti piace in una relazione, cosa vuoi dal partner e quali sono le debolezze

Sicuramente però è un'occasione rara ed importante che riuscirà a farvi avvicinare più di quanto non lo siate (o che magari, invece, vi porterà a capire che non siete fatti l'uno per l'altro!). Ad ogni modo il risultato è uno: avrai capito ciò che ti piace in una relazione, cosa vuoi dal partner e quali sono i punti su cui devi lavorare. Tu da che parte stai? 👇

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