Nomen omen scrivevano i latini e, in effetti, Sunday Riley è così: illumina la stanza come una domenica di sole. Sarà merito dei suoi leggendari prodotti skincare, o dello spirito radioso di una donna che è partita da zero e oggi possiede un'azienda milionaria, ma quando arriva, in un pomeriggio piovoso nel bel mezzo della settimana della moda milanese, Sunday brilla nella sala da pranzo del prestigioso hotel dove da lì a breve inizierà la nostra intervista.

Nata a Houston, Texas, Riley è una visionaria dell'industria cosmetica. Il suo percorso è tracciato da un impegno instancabile verso l'eccellenza nella skincare. Dopo anni di ricerca e sviluppo, ha lanciato la sua omonima linea di prodotti nel 2009, combinando ingredienti innovativi e formule scientifiche. Grazie a una crescente base di sostenitrici e sostenitori, Sunday Riley sta scalando la montagna del mercato globale, percorso che ha portato il marchio nei backstage delle più prestigiose sfilate milanesi, da Max Mara ad Alberta Ferretti. È in questa occasione che Cosmopolitan incontra Sunday, all'esplorazione di segreti e sogni di una delle persone più influenti del mondo beauty.

Chiudi gli occhi e pensati all'inizio del tuo viaggio. Cosa ti viene in mente?

«Non è stato affatto facile per me, ma quello è stato un momento significativo per la mia vita. Ricordo quando dovetti decidere che nome dare al mio brand e mi suggerirono di dargli il mio stesso nome, "è così bello", dicevano. Ma chi comprerebbe mai un marchio che si chiama "Sunday Riley" mi chiedevo. La svolta è arrivata quando ho capito il potere di offrire alle persone un'esperienza, di dar loro qualcosa di unico. È una scommessa che non sempre funziona, ma quando funziona, è magico».

Qual è il segreto per trasformare un sogno in realtà, in successo?

«Ci sono due cose. Prima di tutto, parlare sempre della persona, non solo del prodotto. Molti pensano solo al prodotto quando creano qualcosa, ma io penso a chi lo indosserà, a quali siano i suoi bisogni ed esigenze. Parto da questo, poi passo alla tecnologia e infine presento il prodotto al consumatore. Chiedo loro cosa vogliono e creo qualcosa appositamente per loro. Ho imparato questa lezione da Steve Jobs».

intervista sunday rileypinterest
Courtesy Sunday Riley

Qual è il traguardo di cui sei più orgogliosa?

«L'ottimismo. Ci sono stati molti anni in cui ho lottato per fare qualcosa, perché iniziare un'impresa non è facile. Le persone possono pensare che lo sia, ma richiede sacrifici e sofferenze. Quando abbiamo raggiunto il primo milione di dollari di vendite, è stato molto significativo. Ricordo quel momento con gioia. Non era solo un milione di dollari, era il frutto del nostro impegno e della nostra dedizione».

Qual è il tuo rapporto con la moda?

«Per noi, lavorare nei backstage delle sfilate è un'opportunità unica. Ci consente di sperimentare nuovi prodotti e di lavorare con le modelle e i make-up artist. E i professionisti di questo campo ci danno feedback preziosi e ci permettono di migliorare costantemente. È un'arte bellissima con cui ci piace molto interagire».

Parlando di prodotti di bellezza, quale è il tuo preferito?

«Ne scelgo due. Good Genes e Luna. Li uso ogni giorno e l'effetto è visibile. Il che è fondamentale per la mia routine di bellezza».

Hai ottenuto numerosi successi. Hai ancora un sogno?

«Non considero il mio successo un traguardo finale. Sento di essere ancora all'inizio della mia scalata. La montagna può sembrare più grande ora, io non ne ho mai raggiunto la cima. Continuo a cercare, a migliorare e a crescere. Voglio godere del mio tempo libero, che è così prezioso. Semplicemente vivere. Apprezzare ogni piccolo momento della vita. Essere me stessa, esplorare la mia creatività».

Headshot of Cecilia Alba Luè
Cecilia Alba Luè

Come Head of Fashion & Beauty, curo e gestisco i contenuti a tema stile, per print e digital, con una dichiarata preferenza per sostenibilità e inclusione. Sono innamorata delle storie di riscatto, delle spiagge di Formentera, di chi protegge gli animali, degli abbinamenti colorati fra diverse stampe floreali.