Ode alla luna: i migliori tatuaggi a cui ispirarsi

In musica, esistono molti esempi di odi e riferimenti alla luna. Nel 1961, Audrey Hepburn eseguiva per la prima volta "Moon River" in Colazione da Tiffany; Frank Sinatra, poi, ne registrava una cover calda, piena e vellutata. Nel 2018, è stato Frank Ocean a regalare al mondo una versione elettronica, ma sempre cullante, del capolavoro scritto da Johnny Mercerr e composto da Henry Mancini. Poi ancora, Billie Holiday e la sua "Blue Moon", di nuovo Sinatra con "Fly me to the moon", "Brain Damage", tratto dall'album dei Pink Floyd The Dark Side of the Mooon, i Toploader con "Dancing in the moonlight", Kid Cudi con "Man on the moon". E se non bastassero i capolavori internazionali, l'Italia ci ricorda "Luna" di Gianni Togni, "Non voglio mica la luna" di Fiordaliso e l'immancabile "E la luna bussò" di Loredana Bertè. La luna è ammirata, contemplata e lodata, da secoli, per la sua valenza simbolica: in lei eternità e poesia si alternano a oscurità e mistero. La luna è degli amanti e dei sognatori. Della "Gente della notte", per dirla con il primo Jovanotti. In astrologia, è il pianeta che regola i lati nascosti, subconsci ed emotivi del sé: rappresenta ciò che si tende a tenere per sé stessi, che si mostra solo quando si è davvero a proprio agio, a poche e con poche persone elette. È il pianeta di domicilio del Cancro e trasmette l’energia della Grande Madre: è il genitore accudente a cui si può sempre tornare per ricevere una parola di conforto o una carezza, senza timore di giudizio. In sintesi, la luna regola tutto ciò che è istintivo ed emotivo, in un flusso costante (come quello delle maree) di ricordi, nostalgia e sogno. Forse è proprio per questo che molte persone scelgono di imprimere la forma della luna sulla propria pelle con inchiostro indelebile. Cosmopolitan Italia ha selezionato una serie di tatuaggi della luna (o delle sue declinazioni, come le fasi lunari) da cui prendere ispirazione, da quelli delle celeb più note a quelli dello streetsyle.