Nonostante la scarsità del mio interesse personale nei confronti dell’attività fisica, erano anni che mi frullava in testa il desiderio di provare il pilates. Saranno state le story Instagram di Kim Kardashian e Belén Rodriguez sul reformer, il trend di TikTok del prima e dopo gli allenamenti, i continui spam sulle lezioni online di pilates al muro, sarà anche che approcciarsi ai 30 anni con uno storico sportivo alle spalle pressoché nullo è quanto di meno consigliabile per la salute fisica, ma alla fine è successo. Durante il lockdown ho provato l’allenamento sul tappetino grazie ad alcuni tutorial su YouTube, in seguito mi sono iscritta alla palestra Virgin Active, dove ho attivato un abbonamento che include lezioni di reformer e mat. Dopo quasi un anno di pilates, il mio bilancio è positivo: mi sento più connessa al mio corpo, ho rafforzato i miei muscoli, migliorato la mia postura, tonificato gambe, pancia, braccia. Ma oltre a restare una delle poche attività fisiche che non mi fanno venire il mal di pancia al solo pensiero di praticarle, il pilates mi lascia ancora un dubbio: è davvero così prodigioso come si dice?

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I benefici fisici

Massimiliano Mantovani, medico e chirurgo sportivo, spiega che il pilates rafforza e stabilizza il cosiddetto “core”, complesso muscolare presente a livello addominale e lombare, sostegno fondamentale della colonna vertebrale. Il primo beneficio è dunque sulla postura. Anche gli sportivi professionisti hanno introdotto questo allenamento poiché consente loro di compiere movimenti tecnici specifici in maniera ottimale. Maria Celeste Sammarco, trainer di Virgin Active, sottolinea anche il suo potere tonificante: «I muscoli si rafforzano e allungano, dando risultati visibili già dopo dieci sessioni».

Gli aspetti psicologici

Secondo Sammarco la ragione della popolarità del pilates fra le celebrità, al di là del lavoro di tonificazione, va ricercata nel benessere psicofisico di cui si gode dopo le classi: «Se dovessi descrivere con tre parole il beneficio del pilates direi “aumento di autostima”». In effetti, Stefania Ortensi, dottoressa specializzata in psicologia dello sport, spiega: «Si può considerare il pilates a tutti gli effetti un’attività olistica che mira a creare un’armonia fra mente e corpo, donando beneficio psicologico immediato dopo la pratica in termini di rilassamento e riduzione di ansia e stress. Poiché prevede lo svolgimento degli esercizi in modo molto lento e preciso, avvicina anche chi non ama le attività “high impact”, ma preferisce vivere lo sport come un momento da ritagliarsi per il proprio benessere personale, in un setting tranquillo e rilassante.

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Per molte persone la sessione di pilates rappresenta, infatti, una pausa mentale da ansia e stress, con benefici simili a quelli della meditazione. La sua attività contribuisce alla produzione di endorfine, ormoni che agiscono direttamente sul cervello producendo benessere, euforia e buonumore. Diversi studi dimostrano come praticare attività fisica come il pilates favorisca un aumento dell’equilibrio psico-fisico, della qualità del sonno e dell’autostima nelle persone che lo praticano. Inoltre, ogni esercizio fisico è associato a particolari esercizi sulla respirazione, che si possono considerare l’anello di congiunzione tra mente e corpo e la prima medicina di cui ciascuno di noi dispone: il controllo del respiro non solo apporta una migliore ossigenazione del cervello, favorendo la capacità di concentrazione, ma riduce tensioni, ansia e stress».

Chi, come e quanto

Il pilates è uno sport inclusivo: come spiega Mantovani, «a parte rari specifici casi, possono praticarlo tutti». Per Sammarco l’aspetto più importante durante l’attività è la concentrazione sul respiro e l’attivazione del pavimento pelvico, poiché un ritmo sbagliato potrebbe creare tensioni dannose durante lo sforzo. In questo è fondamentale che la spiegazione di chi guida la classe sia diretta e precisa, e la sua cura rivolta a tutelare le zone della cervicale e della lombare. Secondo la trainer di Virgin Active la frequenza minima per un allenamento completo è di tre sedute alla settimana, quattro la quantità ideale: «Se abbinato a una dieta bilanciata, il reformer è perfetto anche per chi desidera perdere qualche kilo, senza necessariamente aggiungere un’attività cardio».

Mat e reformer: cosa cambia

«Quello del tappetino è un allenamento a corpo libero con attrezzi a supporto, come la banda elastica, il ring, la soft ball. È un lavoro di percezione», afferma Sammarco. «Sul reformer è diverso perché la macchina è studiata per allineare il corpo e rispettarne le sue curve. Il sostegno è maggiore ed è molto meno rischioso farsi male».

I limiti del pilates

«Non li definirei limiti», riflette Mantovani. «In assoluto, non esiste lo sport perfetto. Ma se proprio dovessi individuare degli svantaggi, il pilates è un’attività che tendenzialmente si pratica al chiuso e attraverso cui non si socializza, non si parla. Tutto il resto, però, c’è».

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Cecilia Alba Luè

Come Head of Fashion & Beauty, curo e gestisco i contenuti a tema stile, per print e digital, con una dichiarata preferenza per sostenibilità e inclusione. Sono innamorata delle storie di riscatto, delle spiagge di Formentera, di chi protegge gli animali, degli abbinamenti colorati fra diverse stampe floreali.