Subisco una forte dipendenza dai luoghi di benessere, più che dagli atolli, dalle vette innevate o dalle metropoli cool. Sono pazzo per le terme, le Spa e agli alberghi con un infinito numero di stelle e piscine riscaldate di acque bicarbonato, sulfuree, oligo-minerali, salso-bromiche ecc ecc  che ti propongono i cosidetti "pacchetti" dai nomi diabolicamente tentatori

Nomi che richiamano oleose e quasi peccaminose abluzioni della tradizione indiana, rituali di coppia nei quali gli impacchi sono a base di miele e frutti golosi (quindi in grado di riportare agli scoppiettanti ardori anche le routine sessuali più appannate, e sottoscrivo in prima persona) o anche immersioni in commistioni talassoterapiche che con i ritmi della popolazione Spa addicted dovrebbero aver già desalinizzato il Mar Morto rendendolo un laghetto degno di una valle austriaca. 

Beh fare questo lavoro di certo aiuta, complici le vitaminiche, levigate ed energetiche pierre di questi luoghi ogni tanto ci scappa un long week end low cost (altrimenti mi sarei già venduto il posto auto o polverizzata la liquidazione). 

E lontani i tempi in cui questi luoghi si chiamavano semplicemente stabilimenti termali, io ci andavo con la nonna, una vacanza rigenerante per lei e una noia catatonica per me. Erano luoghi a termine stagionale, ci si andava con la prescrizione medica della Mutua ( cosi si chiamava allora l'Inps) che richiamava tempi ritmati, alimentati nella periodicità dei trattamenti: mummificarsi di fango dal mattino all'alba, le robuste massaggine - oggi si chiamano personal coach- che facevano schioccare carni appassite fin dalla mattina, la grotta termale alle undici e a mezzogiorno pranzo da mensa ospedaliera. E le immancabili acque della salute, meno piacevoli e altamente puzzolenti come dopo un pranzo a base di legumi di quelle che oggi fanno fare "plin plin" perchè decisamente poco insapori, incolori e inodori. 

L'umanità di quei luoghi era fatta di gente dalle gambe malferme, asmatica, artritica, gottosa, eczemica: un popolo bisognoso di cure insomma. Oggi si chiamano beauty farm o Spa, ovvero salus per aquam e sono la nuova frontiera & tentazione  del benessere. Un trend incurante dei venti di recessione, dei licenziamenti e del precariato con percentuali a due cifre in vertiginosa ascesa.  Luoghi in grado di riequilibrare i bisogni reali del corpo alterato dalle "patologie del mondo occidentale", cioé alimentazione insana, ambiente inquinato, blocchi energetici e stress ai massimi livelli...Acque termali anche mondane (e forse alla faccia delle balere un po' cafone a base di aspiranti igieniste dentali della Costa Smeralda) dove puoi trovare in mutande e accappatoio vip e politici, perché in fondo essere vulnerabili agli sguardi altrui ci rende tutti uguali. 

Ma torniamo ai trattamenti. Parlarne e sempre complicato, perché descrivere a parole una serie di protocolli richiederebbe pagine e pagine tanto noiose da leggere quanto eclatanti da fare. Mi soffermerò solo su quelli che, negli ultimi tempi mi hanno stupito. E partirei da terre vicine al confine italo-austrico, destinazione Merano. Il trattamento per due parte da una sauna privata con tanto di gioco della dama per ingannare il tempo, per poi proseguire con un peeling al miele e lamponi, poi un impacco allo yogurt, massaggio e di corsa, immergerti in un acqua a deprivazione sensoriale salina: in pratica galleggi in una piscina ricavata in una grotta. Risultato tensioni azzerate e pronto per affrontare con un sorriso inebetito anche la settimana lavorativa più strong della tua vita.www.adler-dolomiti.com oppure www.hotelmignon.com/it

A rischio di passare per esterofili, cambiamo poi confine verso Lugano dove puoi levigare la tua pelle con un peeling a magneti: in pratica miliardi di microsfere, attivate da una calamita, ti massaggiano il corpo e, se proprio vuoi strafare, puoi farti una maschera all'oro puro nella tua Spa privata ricavata in una villa del settecento. www.villasassa.ch. Scendiamo ora virtualmente in Puglia per la vera Stone Therapy, fatta con pietre laviche o pietre basaltiche, favorisce l'eliminazione delle tossine e genera una sensazione di calore che, soprattutto nei periodi più freddi, è un vero toccasana per l'organismo e per l'umore. Tutto questo da abbinare al massaggio fatto con sacchetti caldi farciti di erbe balsamiche e bastoncini di bamboo che rotolano per sciogliere anche le schiene piu contratte da ore e ore su Iphone. ( e, a proposito i nomi dei trattamenti viso e corpo sono esplicati tutti in dialetto pugliese, www.borgoegnazia.it).  

E infine non dimenticare la parte più divertente: i menù sono sempre ghiotti (anche quando si tratta di light dinner), le cantine fornitissime, e grazie ai benefìci dei polifenoli del vino rosso la popolazione è ora young e trendy. Ben lontano dall'immagine che ci ha regalato nel 1952 la scrittrice Anita Loos: alle Terme di Montecatini terminò la stesura del romanzo "Gli uomini preferiscono le bionde", ambientano appunto in un hotel di cura, non meglio identificato, zeppo di arzilli e danarosi vecchietti. Ma anche lì, già allora, le avventure non mancavano. Quindi perchè non pensare ad un cucco da Oscar in piscina termale riscaldata al calare della sera?