«Una persona prende il proprio posto nel mondo quando ha il libero arbitrio. Io quando non so cosa scegliere chiedo a qualcuno, e se la risposta che mi dà non mi soddisfa capisco che quello che volevo scegliere lo sapevo già dall'inizio», ci dice Cecilia Cantarano durante le giornate di #CosmoIAM alla Fabbrica del Vapore.

«Io ho iniziato 4 anni fa con l'esigenza di raccontare uno spicchio di vita. Io non volevo costruire qualcosa, volevo solo dire quello che succedeva, che mia madre era buffa, che oggi era successo questo etc. Un pezzo di vita vera, questo è il rapporto tra la mia vita reale e quella online». «Cerco sempre di raccontare cose che possano essere utili anche agli altri».

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E sull'ironia usata come mezzo per demistificare la complessità dell'adolescenza, le paure, dice: «Io sono una persona tanto ansiosa, e la mia arma contro la paura è esattamente quello, l'ironia, riderci su. Se una cosa mi ha traumatizzata, ci devo ridere su. Lo considero l'unico modo per superare le cose brutte, cioè non l'unico, sicuramente quello che sul momento mi tranquillizza». «L'autoironia mi ha salvato la vita. Ridere di me stessa è il mio sport preferito».

Oltre 3 milioni di follower su TikTok, classe 2000, romana d'origine, Cecilia Cantarano è una delle content creator più seguite d'Italia. Su Cosmopolitan, Cecilia scrive una rubrica a proposito di social e tendenze che trovate in ogni numero in edicola ed è stata nostro volto social durante Cosmo The Place.

Sull'importanza di non prendersi troppo sul serio e dell'autoironia, ha parlato con noi a #CosmoIAM, il censimento sulla generazione Z e sull'identità che dal 2 al 5 marzo 2023 ha visto le opere degli studenti provenienti dalle più prestigiose Accademie e Università italiane che hanno aderito al progetto, esposte in un contesto unico, la Fabbrica del Vapore, con il Patrocinio del Comune di Milano.

Più di 130 le creatività proposte ed esposte: dalla ricerca etimologica della parola Identità, per toccare con scatti il corpo, le cicatrici, la sessualità e/o sensualità, mettere in luce le paure e urlare una lotta – intestina e frenante – contro le aspettative. Abbiamo sentito poi urlare la spinta all’affermazione, seppur dentro una riconosciuta e in parte accettata fragilità del non comprendersi fino in fondo. C’è un altro tema ricorrente e dirompente, il cambiamento inteso come meta, quasi più che come percorso. Argomenti affrontati ogni giorno con talk e ospiti d'eccezione, per parlare di identità in divenire nel periodo delle scelte.