Forse non lo sapevi, non ci hai mai fatto caso o magari il medico non te l'ha mai detto prima, ma l'ibuprofene ha effetti sulle tue mestruazioni riducendone il flusso. Si tratta di un comunissimo antinfiammatorio che probabilmente tieni sempre in borsa e prendi senza troppi pensieri quando serve, magari proprio quando hai i classici dolori da ciclo. Ebbene sì: Carina Hesieh di Cosmopolitan Us racconta di essere rimasta scioccata quando ha letto il tweet di @girlziplocked: il farmaco - che spesso è un alleato perché aiuta a combattere i tipici crampi - può ridurre il flusso mestruale addirittura del 50%.

Il tweet è chiarissimo: "Ho scoperto che l'ibuprofene riduce il flusso mestruale del 50% e l'unico motivo che mi viene in mente per spiegare perché nessuna di noi lo sa è che viviamo in una cultura misogina del c*zzo in cui non possiamo parlare di qualcosa che le donne devono vivere ogni quattro settimane per 30 anni".

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A confermare la scioccante scoperta è arrivata la risposta della dottoressa dott.ssa Jen Gunter, ginecologa americana, che ha svelato come da tempo cerchi di diffondere l'info: "Sono anni che faccio informazione sul ruolo dei NDAID (alias antinfiammatori non steroidei che noi chiamiamo FANS, ndr) nella riduzione del flusso del 30-40%, ne ho scritto un articolo sul New York Times Styles e ne ho discusso recentemente ad un TED, quindi io ci sto provando".

Ibuprofene ed effetti sul ciclo, quanto se ne parla?

Anche da noi l'informazione c'è, ma non gira quanto dovrebbe. Basta una rapida ricerca sul web per scoprire grazie a qualche sito tecnico (come l'Agenzia del Farmaco) che "Nel database dell’OMS si registrano diversi casi di amenorrea imputabili all’uso di antinfiammatori come diclofenac, ibuprofene, indometacina, rofecoxib, ketoprofene, celecoxib e naprossene", e che "Una revisione di studi pubblicata sul database Cochrane ha evidenziato che gli antinfiammatori non steroidei (FANS) riducono il flusso mestruale". Perché succede? L'ibuprofene causa un calo del tasso di sintesi delle prostaglandine (sì, gli stessi acidi grassi che ti mettono ko l'intestino durante quel periodo) nel rivestimento interno dell'utero, portando i vasi sanguigni a restringersi e quindi riducendo il sanguinamento durante le mestruazioni - come ha confermato anche il ginecologo Eduardo Hariton.

Ibuprofene ed effetti sulle mestruazioni, cosa succede?

"I risultati variano da donna a donna, ma direi che - in media - il flusso più diminuire del 30% se prendi 800 mg di ibuprofene tre volte al giorno, idealmente a partire da poco prima o dal momento in cui iniziano le mestruazioni", ha aggiunto Heather Beall, ginecologa del Northwestern Medicine McHenry. Ovviamente parliamo di una dose non proprio leggera e qualsiasi cosa, se presa in quantità, può far male. Esagerare con l'ibuprofene o qualsiasi altro FANS potrebbe causare effetti collaterali gastrointestinali e non solo (anche se assumerlo con del cibo può aiutare a ridurli), quindi è fondamentale andarci piano. In ogni caso, anche se normalmente non prendi così alte dosi di ibuprofene, è importante che tu sia consapevole del suo possibile effetto sul ciclo mestruale.

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Getty Images - Ablozhka
ibuprofene = ciclo più leggero?

E sì, se riuscire a ridurre il flusso (soprattutto se emorragico) ti fa comodo, sappi che esistono metodi più efficaci dell'ibuprofene. Uno studio che risale al lontano 1991 ha svelato che un altro FANS chiamato acido mefenamico può ridurre il flusso sanguigno del 20-40%, come conferma il Dr. Hariton, ma non è sempre stato disponibile per il commercio in Italia e i medici continuano a prescrivere l'ibuprofene perché più facile da trovare e dosare. Long story short, l'ibuprofene rimane la "prima linea di difesa" per i disturbi legati al ciclo - insieme alle pillole anticoncezionali che possono aiutare a ridurre i flussi troppo abbondanti - ma prima di prenderlo a cuor leggero è (molto) meglio fare una chiacchierata con il ginecologo.

Scoprire una simile informazione da Twitter, *per caso*, e non dal medico lascia un po' di amaro in bocca: dovremmo tutte esserne informate per capire meglio cosa accade al nostro corpo quando ci affidiamo ai farmaci di sempre. Punto!

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