Quando si parla di violenza domestica si fa riferimento non a uno specifico tipo di violenza, bensì alla relazione che intercorre tra abusante e abusato. La definizione fornita dal vocabolario online Treccani è la seguente: “Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna”.

Sono questi i contorni di un’esperienza terribile per chi la vive in prima persona, che può generare senso di impotenza e vergogna. Naturalmente, nel caso in cui si sia vittime di una situazione di violenza domestica è fondamentale sottolineare che non c’è alcuna ragione di vergognarsi e che fermare la spirale è possibile chiedendo aiuto.

Cos’è la violenza domestica

Come detto, il termine violenza domestica si riferisce al legame che c’è tra chi compie la violenza e chi la subisce, ma non chiarisce di per sé in cosa tale violenza consista. Questo perché si tratta di uno spettro che copre qualsiasi genere di violenza, da quella fisica a quella psicologica, da quella specificatamente sessuale a quella economica.

Si tratta in ogni caso di un tema estremamente delicato da affrontare, che richiede di esercitare particolare cura nei confronti delle emozioni provate dalla vittima, prostrata dall’accaduto e al tempo stesso di frequente sempre più isolata dalle relazioni con il mondo esterno. Le conseguenze della violenza domestica sono potenzialmente moltissime, e quelle citate finora sono soltanto alcune di esse.

Per continuare la lista, che purtroppo è molto più lunga di quella riportata qui, è possibile menzionare un forte calo dell’autostima, ansia, disperazione, disturbi del sonno e depressione.

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Kathrin Ziegler//Getty Images

Quali comportamenti rientrano nella violenza domestica

Quanto anticipato rende chiaro che sono moltissimi i comportamenti che possono figurare in una situazione di violenza domestica. Quando si parla di segnali, i primi che possono venire in mente sono quelli visibili sul corpo della vittima di violenza fisica, che proprio per questa ragione è considerata la tipologia di abuso più evidente.

È molto più difficile captare quali siano i segni di una violenza psicologica, in quanto si tratta di un maltrattamento fatto di parole tese a umiliare la vittima e ricatti con questi ultimi che, talvolta, vedono coinvolti i figli, utilizzati dall’abusante come strumento per denigrare il partner in qualità di figura genitoriale. La violenza economica costituisce un’altra forma di abuso piuttosto difficile da cogliere per chi non ne è coinvolto in prima persona, in quanto prende forma attraverso il controllo esclusivo delle risorse economiche familiari da parte dell’abusante, oltre che tramite la limitazione o l’assoluto divieto di intraprendere iniziative professionali o formative che potrebbero favorire l’autonomia economica del partner.

Se la coppia nella quale uno dei partner esercita violenza domestica ha figli, questi ultimi sono loro stessi vittime della situazione. Come detto, è possibile ad esempio che vengano adoperati per sminuire il partner, oppure che assistano alle violenze fisiche che vengono perpetrate.

La spirale della violenza

Uno degli aspetti sui quali vale la pena riflettere è il fatto che solitamente la violenza domestica si sviluppa come un’escalation di gravità che attraversa diverse fasi secondo un andamento ciclico. Esso, indipendentemente da chi ne è coinvolto, può essere spiegato attraverso un modello che prende il nome di spirale della violenza e che è stato sviluppato per spiegare la complessità di tale meccanismo, con il livello di violenza che può aumentare a ogni ciclo.

Ciò significa che spesso nella vita di una coppia dove uno dei partner esercita violenza domestica ci sono dei periodi di calma apparente che, però, costituiscono solo intervalli che fanno parte essi stessi di un meccanismo che si ripete.

In genere la prima fase è costituita da un progressivo aumento della tensione nella coppia, con la vittima che cerca di stemperarla. La seconda fase è caratterizzata dall’aggressione vera e propria, ovvero quella segnata dai comportamenti violenti. Nella terza fase l’abusante si mostra pentito e promette alla vittima di cambiare, oppure incolpa la vittima accusandola di essere responsabile delle azioni violente che lui ha commesso.

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Fiordaliso//Getty Images

Numero verde antiviolenza e stalking

Va da sé che la violenza domestica deve essere sradicata dalla società attraverso la diffusione di una cultura basata sul rispetto degli altri, la formazione e l’informazione. All’inizio di questo nostro articolo è stato posto l’accento sul fatto che le vittime possono sentirsi schiacciate da un senso di vergogna assolutamente immotivato, o che possono sentirsi isolate in conseguenza di ciò che sta loro accadendo. È fondamentale ricordare che il primo passo per uscire da una spirale di maltrattamenti è chiedere aiuto, superando le proprie remore per riuscire ad aprirsi a un futuro sereno.

Al momento della stesura di questo articolo per ricevere aiuto è possibile telefonare al numero 1522, servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero è attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.