Se clicchi sul web "sbiancamento denti" verrai sommersa da un sacco di metodi: dai laser ultrawhite tipo spada di Star Wars, ai kit domiciliari dalla formula fantasiosa e qualche volta metodi empirici casalinghi dall'effetto immediato ma che nel tempo possono procurare seri danni allo smalto, offerte speciali a costo irrisorio+ vacanza al mare compresa e promesse miracolose. Bè, ragazza non è sempre così. Per saperne di più abbiamo chiesto dritte alla Dottoressa Fabrizia Barbati, dello studio Moretti di Milano, ecco cosa ci ha raccontato.

Quali sono i metodi di sbiancamento?

Sostanzialmente si dividono in due tipologie: I prodotti da usare a casa (mascherine, striscette, dentifrici sbiancanti) e trattamenti da eseguire sulla poltrona del dentista (bleaching professionale).

Una seduta di sbiancamento professionale ha un costo variabile, si parte dai 300 euro in su. Si utilizza il perossido di idrogeno (acqua ossigenata ad alta concentrazione circa 35%) attivato o meno da luce. Alla poltrona si utilizzano prodotti concentrati, per cui è sufficiente in genere un'applicazione da una a tre sedute da quaranta minuti circa. Un alto metodo per togliere le macchie dai denti utilizzato in ambito professionale è il bicarbonato di sodio ( air flash): si tratta di vaporizzare aria, acqua e bicarbonato micronizzato che, indirizzato sulla superficie dei denti con una certa pressione, lucida e toglie le macchie ( nicotina, caffè, the….) dei denti mediante un'azione abrasiva superficiale.

A casa puoi usare ottimi prodotti sbiancanti in kit con formule al perossido di carbamide che è solubile nei fluidi orali e pertanto poco irritante per i tessuti molli e le gengive. Il tempo di applicazione dello sbiancante che è nettamente inferiore, di solito vengono lasciati in posa per circa dieci minuti e i risultati si vedono dopo una settimana circa con un'applicazione costante.

E i trattamenti laser?

Personalmente penso che siano metodologie da abbandonare, come, d'altra parte, le luci ultraviolette che avevano la funzione di attivare la soluzione schiarente. Il rischio in questi casi è di surriscaldare la polpa interna del dente e provocare dolori e irritazioni alla gengiva. Insomma il rischio è un aumento della sensibilità dei denti.

Quando si ottiene il risultato ottimale?

Il processo di sbiancatura funziona benissimo sui denti che hanno una colorazione dalla dominante grigia, mentre sui denti a pasta gialla non sempre si notano risultati eclatanti. Ma non è la regola, dipende molto dall'individuo. Mentre lo sconsiglio per eliminare le macchie e le strisce orizzontali causate dagli antibiotici a base di tetracicline. In questi casi la parte più scura rimarrebbe tale, mentre il resto dello smalto sbiancandosi, otticamente esalterebbe il contrasto. Non funziona sulle capsule in ceramica e neppure sulle faccette.

Quali sono i no dello sbiancamento?

Per prima cosa i denti vanno curati, carie e problemi vari vanno trattati dal dentista. Non sempre un dente bianco è un dente sano! Prima di procedere con lo sbiancamento dei denti la periodica pulizia professionale dei denti da eseguire nello studio di un igienista è un obbligo: la rimozione di tartaro e placca con strumenti manuali e strumenti ad ultrasuoni fa sì che lo sbiancamento sia più efficace con le superfici dentali libere.

Evitare di pulire a casa i denti con bicarbonato e limone, lo spazzolino con il bicarbonato sfrega sullo smalto e provoca microfratture sullo smalto cristallino del dente, che lo rendono più vulnerabile alle macchie.

Usare spazzolini con setole rigorosamente artificiali ( quelle naturali in tasso sono come un luna park per i batteri) di qualità, si tratta di un investimento per la salute di denti e gengive.

Sospendere i trattamenti schiarenti a domicilio quando le gengive si arrossano, sono dolenti o si gonfiano. Evidentemente sei sensibile ai prodotti schiarenti.