Un profumo inconfondibile e un gusto che inebria con la tipica atmosfera spagnola fin dal primo assaggio: la paella è una ricetta dai superpoteri che prolunga l’estate tutto l’anno. Il modo migliore per assaporare la sua squisita semplicità, però, è approfittare dell’autunno per salire su un aereo e andare a visitare la città in cui è stata inventata: l’incantevole Valencia.

Vediamo allora le tappe irrinunciabili di un viaggio alla scoperta delle origini (e del sapore più autentico) di questo piatto, in attesa di allacciare le cinture e prepararsi per il decollo.

La vera storia della paella

La paella valenciana affonda le sue radici in un’epoca antica e deve il suo nome alla padella usata per cucinarla: una casseruola in cui il manico viene sostituito da due maniglie, necessarie per trasportare la pesante pentola dal fuoco alla tavola. Nata ufficialmente tra il XV e il XVI secolo, era un piatto pensato per i contadini impegnati nei campi, la cui attività necessitava di essere supportata da una pietanza nutriente e facilmente trasportabile.

Si trattava quindi di una ricetta povera, da realizzare con gli ingredienti maggiormente disponibili. Ecco perché nell’entroterra di Valencia veniva preparata soprattutto con la carne, mentre nella zona costiera si è diffusa maggiormente la paella de marisco a base di pesce. Oltre a ciò, nei primi anni veniva cucinata all’aperto facendo bruciare la legna d’arancio, presente in grandi quantità sul territorio e facile da controllare durante la cottura.

Di frequente, infine, veniva consumata la domenica, durante le feste o il giovedì a pranzo, giorno di riposo garantito alla servitù domestica che, prima di andare in pausa, preparava il mercoledì sera tutti gli ingredienti da assemblare il giorno successivo durante la preparazione del riso.

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Roberto Machado Noa//Getty Images

Piccolo tour a Valencia, città delle arti, della scienza e paella

Oltre a essere la città della paella, Valencia è un concentrato di storia, arte e cultura che può essere scoperto nell’arco di un weekend, a patto di strutturare con cura l’itinerario prima della partenza.

Il tour può iniziare dalla Cattedrale che, secondo la tradizione, conserva il Santo Graal in cui Gesù avrebbe bevuto durante l’Ultima Cena. Si passa poi a Plaza de la Virgen, dominata dalla Fuente del Río Túria, prima di proseguire verso il Mercado Central e, soprattutto, la Lonja de la Seda, l’antico mercato della seta raccolto all'interno di un edificio tardo gotico.

Plaza de la Almoina è il luogo più antico della città, mentre Plaza de Toros è lo spiazzo in stile neoclassico costruito nell’Ottocento per ospitare le corride. Il Parco Naturale dell’Albufera è il posto in cui concedersi una romantica traversata in barca immersi nella natura. L’Oceanogràfic, la Ciutat de les Arts i les Ciències, il Museo delle Belle Arti e l’Istituto Valenciano di Arte Moderna sono invece gli spazi espositivi da non lasciarsi scappare.

Proseguiamo con una passeggiata tra i Giardini del Turia e la spiaggia La Malvarrosa, per poi concludere con il Barrio del Carmen, centro nevralgico della vita notturna e posto migliore per scoprire la vera paella di Valencia prima della serata.