È morto Hugh Hefner a 91 anni, e da un po' si diceva che stava male, che da qualche anno nella sua Playboy Mansion c'erano più infermiere che Playmates, e anche la favola di lui che viveva con le 3 conigliette bionde e felici nella sua villa favolosa ormai si era incrinata da anni, cioè da quando Holly (la storica, sette anni assieme) aveva dichiarato che star lì dentro con Hef e le altre coniglie era peggio della prigione, e poi pure Kendra (che nella casa ci era entrata a 18 anni) ci era andata giù davvero pesante: alcol, pasticche, noia.

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Tutto questo per dire che ormai da anni Hugh passava più da vecchio zozzone che altro. A me dispiace molto: quando lo avevo conosciuto nel 2008 mi era sembrato proprio un simpatico vecchino. Un simpatico vecchino che, per inciso, diceva grandi verità. Ci avevano invitato a Los Angeles, alla Playboy Mansion, per presentarci i nuovi episodi dello show The Girls Next Door (Le ragazze di Playboy), un reality che raccontava la vita di Hugh e delle tre coniglie nella villa delle meraviglie.

HUgh hefner alla playboy mansionpinterest
Hugh Hefner nella Playboy Mansion nel 2008 durante l\'incontro con i giornalisti

Hef aveva 82 anni e a noi giornalisti si era presentato come ormai si mostrava in pubblico da anni, sempre uguale a stesso, il suo costume da supereroe: vestaglia da camera di seta bordeaux, camicia scura, pantaloni scuri, voce profonda, mascella quadrata. Quelli che si vogliono trasformare in icone fanno così, perché lo sanno tutti che se vuoi fissare in testa un'idea o un pensiero a una persona, glielo devi ripetere e ripetere e ripetere millemila volte, sempre uguale.

Hugh arriva nel salotto di casa sua, tutta broccati, leopardi in ceramica e legno scuro, si siede su un divano tigrato, noi di fronte a lui, ci saluta e cominciamo a fargli domande. Ma c'è un problema. Hugh è ipoudente, insomma ci sente molto poco, non so se è perché non ha l'apparecchio acustico, o se perché ormai lui è così sordo che l'apparecchio acustico non può più supplire, fatto sta che le cose si svolgono più o meno così:

Giornalista X: «Hugh, pensi che il tuo show piaccia alle donne?».

Hugh: «Cosa tesoro? Non ti sento…».

Giornalista X: «Ho detto: pensi che ecc ecc».

Hugh: «Tesoro, non sento. Qualcuno mi ripete la domanda?».

E così vicino a lui, fuori campo, si mette uno del suo staff che ogni volta gli ripete le nostre domande. Quando lui ci risponde, lo fa con la sua voce profonda e con quel suono da iperproduzione di saliva tipico delle persone che sembra abbiano la dentiera. Insomma, i segni del decadimento fisico sono ben visibili a tutti noi. Eppure, quando Hef parla, dice cose così vere e autorevoli, che siamo tutti lì innamorati di lui: «Playboy è stato lanciato negli anni Cinquanta, un decennio molto conservatore. E si è subito diffuso molto tra i giovani. Perché io parlavo con una voce nuova». E ancora, a proposito della nudità: «Abbiamo giocato un ruolo fondamentale nella rivoluzione dei costumi, nell'accettazione della nudità: oggi tutte le celeb si fanno fotografare nude. Quando io ho iniziato non era così, siamo stati noi a far diventare normale la nudità».

Finché anche io gli faccio una domanda: «Hugh, lo sai che con la storia delle conigliette bionde platino, a noi brunette ci hai rovinato la vita, vero?». E lui, lesto e veloce, con un sorriso da divo di Hollywood: «Ma tesoro, dietro a ogni bionda c'è una brunette. Basta che guardi le foto di Playboy». Come a dire: sciocchina, non vedi che i peli pubici delle mie ragazze sono tutti scuri? L'essere bionda, disponibile, sorridente, l'essere oggetto desiderato è solo una finzione. Una sogno che io ho regalato agli uomini, e che ogni donna può regalare. Certo, su questi sogni si sono radicati stereotipi sessisti, e se insomma il corpo femminile per decenni, e ancora oggi, è spesso solo oggetto, mostrato, desiderato, gridato, ammettiamolo, la colpa sarà anche di quella pornografia che si è evoluta dal germe lanciato da Playboy, e poi senza dubbio le conigliette che vivevano con lui forse proprio bene a casa sua non sono state. Comunque, io nel dubbio mi sono fatta bionda, e RIP Hef.

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Ps: le conigliette durante l'interviste sono state di una noia mortale, Kendra era probabilmente sotto l'effetto di qualcosa perché parlava a macchinetta con un tono di voce altissimo, e la casa era molto più piccola di quel che appariva nello show. Ho fatto qualche polaroid, ho giocato una partita a biliardo con il biliardo di Hef.

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