Amata dai registi cult, Isabelle Adjani è fra tutte le attrici famose francesi quella che meglio ha saputo incarnare le vesti di donna oscura, misteriosa e per certi versi fatale. Lei è un'istituzione del cinema francese, ma la sua carriera non si è limitata al grande schermo, anzi.

Isabelle Adjani i film li ha sempre selezionati con cura, preferendo la qualità alla quantità e, anche in teatro, ha dato prova più volte del suo talento strepitoso.

Figlia di una bavarese trasferitasi in Francia e di un immigrato berbero, più precisamente cabilo, Isabelle all'età di 19 anni si è fatta conoscere al grande pubblico per la sua interpretazione in un film cult Lo schiaffo. È stato l'inizio di una storia di grande successo, fatta di rapporti privilegiati con alcuni registi cult, di premi vinti e sfuggiti per un soffio, di amori tormentati e di polemiche.

ISABELLE ADJANI BIOGRAFIA

Isabelle Adjani è nata a Parigi, nel XVII arrondissement, il 27 giugno 1955. Cresciuta con il fratello nelle banlieue della capitale francese, ha imparato ben presto a parlare fluentemente sia il francese che il tedesco.

Dopo un piccolo ruolo a 14 anni nel film per bambini Le Petit Bougnat, nel 1972 è comparsa nella commedia I primi turbamenti.

Il suo destino era segnato: avrebbe fatto l'attrice. Entrata alla Comedie-Francaise, ha interpretato Agnes ne L'Ecole des Femmes di Moliere, per poi entrare nel cast del primo film davvero importante, Lo schiaffo.

FILMOGRAFIA ISABELLE ADJANI

Vinto ad appena 20 anni il David di Donatello, Isabelle Adjani è entrata ben presto nelle grazie di registi affermati. Nel 1975 Francois Truffaut l'ha voluta nel suo Adele H, una storia d'amore per il quale è stata candidata agli Oscar come miglior attrice esordiente straniera. Roman Polanski le ha affidato un ruolo chiave nel suo L'inquilino del terzo piano, mentre Andre Techine l'ha voluta sia in Barocco che in Les Soers Bronte. L'anima noir e misteriosa di Isabelle è emersa al meglio in Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog e soprattutto in Possession e Quartet, film dei primi anni 80 premiati col Prix d'interpretation feminine a Cannes. Nel 1983 Isabelle Adjani è entrata nel ristretto gruppo di attrici senza veli brave e famose: la sua prima scena di nudo ne L'estate assassina, del 1983, fa ancora impressione. In quello stesso anno, tra l'altro, è morto papà Mohammed, un uomo austero che vietava gli specchi in casa e che non avrebbe approvato scene troppo hot. Di film senza veli Isabelle ne avrebbe interpretati ancora, anche se restano memorabili performance come quella in Camille Claudel, film da lei stessa prodotto e finanziato premiato con l'Orso d'argento e con una nuova nomination agli Oscar, oppure in La Regina Margot, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, Bon Voyage e Mammuth. Negli anni Isabelle ha vinto 5 Premi Cesar, due David di Donatello, un Orso d'argento, un Prix d'interpretation feminine a Cannes, un premio speciale dal New York Film Critics Circle Awards ed uno alla carriera al Festival di Marrakech. Da straordinaria attrice, Isabelle Adjani nel frattempo ha fatto anche molto teatro. Tra i suoi spettacoli più apprezzati, La signora delle camelie per la regia di Robert Hossein. Tre, infine, i singoli e gli album incisi dalla Adjani. Nel 1974 ha cantato Rocking Chair per un programma tv, nel 1983 ha pubblicato un intero album sotto la direzione di Serge Gainsbourg, con Pull Marine come hit. Anni dopo interpreterà un altro singolo meno fortunato, La princesse au petit pois.

ISABELLE ADJANI AMORI

Donna straordinariamente bella, Isabelle un marito non lo ha mai avuto, anche se ha spesso intrapreso relazioni con registi e colleghi. Celebre la tormentata love story tra Isabelle Adjani e Daniel Day Lewis, così come quella precedente tra l'attrice e il regista Bruno Nuytten.

ISABELLE ADJANI FIGLI

Isabelle ha avuto due figli: Barnabe, nato nel 1979 dalla relazione con Nuytten, e Gabriel-Kane, nato nel 1995. Il papà, Daniel Day Lewis, aveva nel frattempo già lasciato Isabelle.

ISABELLE ADJANI OGGI

Per difendersi dai paparazzi e salvaguardare la tranquillità della sua famiglia, Isabelle nel 1996 si è trasferita in Svizzera, a Ginevra, dove vive tutt'ora. È una donna coraggiosa e senza paura, capace di offrire sostegno a Salman Rushdie nel 1990, su cui pendeva una fatwa islamica per il suo romanzo Versetti satanici, e di rifiutare di presentarsi all'Eliseo nel 2000 per una cena di gala in onore del presidente algerino Bouteflika, in segno di dissenso per il mancato rispetto dei diritti umani nel paese nordafricano. Presso la comunità berbera algerina, la Adjani è un vero e proprio mito vivente.

Espressione di un vero e proprio melting pot culturale, Isabelle Adjani è indiscutibilmente uno dei simboli del cinema francese, una interprete straordinaria capace di passare con disinvoltura da scene di nudo ad interpretazioni tormentate.