Torna la seconda stagione di Stranger Things e noi da subito abbiamo voglia di fare il tifo per Winona Ryder, l'attrice che è stata icona degli anni 80 e 90 e, dopo qualche anno di silenzio, è ritornata di nuovo sulla cresta dell'onda grazie alla serie tv. Sei sicura di sapere abbastanza di lei? Ti assicuriamo che ha una storia pazzesca che è degna di quella super girl che è Eleven (Undici) e che attiverà tutti i tuoi neuroni della curiosità come se fossero delle lucine a intermittenza di Natale (giusto per non pensare alla parete della sua casa in Stranger Things). Un piccolo anticipo per farti capire di chi stiamo parlando? Nel 2016, durante un'intervista a The Cut in cui ha parlato del suo periodo di depressione, ha dichiarato :

"I'm so sick of people shaming women for being sensitive or vulnerable. It's so bizarre to me" (tradotto: "Sono stanca delle persone che criticano le donne perché sensibili e vulnerabili. È troppo strano per me)

Nel suo ritorno al successo sugli schermi di Netflix c'è la storia della sua carriera e quella sua vita: c'è chi tra i critici ha pensato che il suo ruolo abbia funzionato alla perfezione per merito del meta-casting, ovvero della capacità di scegliere attori i cui nuovi ruoli parlano con quelli del passato. Winona cominciava 30 anni fa con un film come Beetlejuice - Spiritello porcello di Tim Burton dove recitava le parti di Lydia Deetz, una tizia un po' eccentrica e molto goth, che aveva la capacità di parlare con i morti. Sarà stato un caso che in Stranger Things, Joyce, la madre interpretata da Winona Ryder, abbia una capacità simile, o che comunque nell'essenza ci assomiglia parecchio?

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La sua famiglia c'entra anche con i Beatles

Per capire qualcosa del suo passato si può partire dal suo cognome. Michael Horowitz, il padre, era un tipo molto particolare: aveva portato la famiglia a vivere in una comune di 380 ettari con altre sette famiglie, e aveva dato alla figlia il cognome di una delle sue cantanti soul preferite, Mitch Ryder. Al figlio aveva affibbiato il nome di Uri in onore di Yuri Gagarin, il primo uomo sulla Luna. Michael Horowitz era noto inoltre perché era in relazione stretta con il dottor Timothy Leary, uno che per molte potrebbe dire poco, ma per altre, compreso le fan dei Beatles (vedi Lucy in the Sky with Diamonds), è collegato all'LSD e all'impegno per l'uso delle droghe psichedeliche. Era lo stesso che rese famoso lo slogan, a loro legato, "Accenditi, sintonizzati, abbandonati". Fu lui a fare da padrino a Winona. Insomma, un'infanzia di un certo tipo.

I suoi primi personaggi erano molto dark

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La sua carriera è iniziata nel 1986 e lei rappresentava quel mix, perfettamente bilanciato, di innocenza e sarcasmo che ha rapprentato una chiave di lettura per tutta la sua carriera e le ha permesso di muoversi tra generi opposti senza alcuna sbavatura. Il suo stile è diventato iconico perché ovunque comparisse, era quello dell'outsider, quando ancora essere un'outsider era retaggio di pochi e non faceva così cool. I suoi personaggi, divisi tra produzioni mainstream e indipendenti, sono sempre stati sul filo del nevrotico: erano disadattati, spezzati e in continuo conflitto con una società fatta di lustrini e paillettes. Non proprio la Hollywood a cui siamo abituati.

Memorie di un'outsider a scuola

Il suo successo è arrivato nel 1988 con Beetlejuice e allora Winona, classe 1971, aveva solo 17 anni. In un'intervista rilasciata a The Cut sulla questione era stata abbastanza chiara:

"Ho recitato in Beetlejuice, ed è stato un grande film, ma non mi ha aiutato con la scuola superiore. In realtà, la situazione è peggiorata. Ero considerata una specie di mostro e una strega"

I suoi film diventati icona degli anni 80 e 90

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E siccome chi ben comincia è a metà dell'opera, la sua carriera è subito esplosa. Ha fatto altri film che, volente o nolente, sono diventati iconici. C'è stato Giovani, carini e disoccupati con Ethan Hawke, Schegge di follia, L'età dell'innocenza, Gli anni dei ricordi, La seduzione del male, Ragazze interrotte con Angelina Jolie, solo per fare alcuni titoli.

La sua carriera si è sviluppata con film che si muovevano su onde parallele: da una parte c'era Ragazze interrotte, dall'altra Piccole donne. Cioè, da una parte interpretava ruoli di ragazze al limite della società e dall'altra di quelle di buona famiglia. Eppure Winona Ryder riusciva a passare da un ruolo all'altro senza fare una piega.

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Non solo. C'è stato anche il personaggio crudo, viscerale, sexy di Dracula di Bram Stoker, e quello nostalgico della commedia romantica Autumn in New York, il film che ti faceva vedere Central Park con i colori più romantici di sempre.

Il suo rapporto disastroso con l'acqua

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Quando Winona aveva 12 anni ha rischiato di annegare e da allora il trauma non l'ha più abbandonata. Ci sono stati due film, Sirene e Alien - La clonazione, che hanno rappresentato una sorta di nemesi per Winona Ryder. Il primo film parla di donne: c'è Cher fa la madre del personaggio di Winona e, siccome si parla di sirene, il rapporto con l'elemento ha un ruolo privilegiato. Il secondo film prevedeva delle scene in acqua che hanno richiesto molti ri-girati per niente facili. Winona aveva deciso di recitare in Alien su invito del fratello Uri, uno aveva una certa fissa per lo spazio, gli alieni e quelle cose lì. Del resto il nome era Uri per una ragione precisa, vedi sopra.

La sua relazione con Johnny Depp

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Poi, vabbeh, mica te la puoi dimenticare la sua relazione con Johnny Depp. A dire il vero anche lui ha fatto fatica a superarla, soprattutto perché si trattava di cancellare il tatuaggio con su scritto "Winona Forever" e l'unica soluzione sensata che ha trovato è stata quella di trasformarlo in "Wino Forever", in pratica la dichiarazione d'amore per il vino fatta da un dislessico, o almeno mi piace pensarla così.

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La coppia recitava insieme nel film più malinconico (e dark) di tutti i tempi, Edward mani di forbici, dove lei diceva "Hold me" e lui rispondeva "I can't", così per farti capire a chiare lettere che alla fine l'amore è una questione di destino. Una filosofia da veri fatalisti che stava a loro due come uno spruzzo sta alla balena che riemerge dalle acque.

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Il look darkettone

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Lei è sempre stata una di gusti semplici, quasi indie: maglietta con stampa, jeans a vita alta, giacca o cardigan dal taglio maschile, capelli sempre scuri (tranne un piccolo periodo da bionda), collane aggrovigliate a casaccio e il rossetto rosso che spiccava sulla pelle lunare. Sui red carpet i colori erano due: nero o bianco e le eccezioni al caso erano davvero pochissime. Gli abiti da celeb le sono sempre andati un po' stretti, eppure, se c'era qualcuna perfetta per il cameo su Zoolander, che si è anche conquistato la copertina di Vogue per il cast fashion stellare, era lei. Aveva capito come fare l'alternativa prima ancora che gli alternativi esistessero.

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L'accusa di cleptomania

Le cose a un certo punto sono andate storte: il 12 dicembre del 2001 è stata arrestata perché accusata di aver rubato per migliaia di dollari merce da Saks, sulla Fifth Avenue di Beverly Hills. Era stato il momento della cleptomomania. Su questi episodi si è aperta in tempi recenti in occasione delle interviste rilasciate per la presentazione di Stranger Things. Oggi, ovvio, sembra tutto più ridimensionato, ma fu definito "il crimine del secolo" e la sua carriera ebbe un crollo in picchiata.

Il ruolo della cattiva, ma solo nel film

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Prima della serie tv su Netflix c'è stato qualche piccolo ruolo e anche lì fai fatica a non ricollegarti con tutta la sua vita al cinema. In Il cigno nero, quello dove Natalie Portman recita le parti di una ballerina che viene fagocitata dalle sue stesse nevrosi, fa la parte della nemica di carriera che, ormai troppo vecchia, è stata scacciata dal corpo di ballo per fare spazio a nuove energie. Non era proprio una gran simpaticona in quel ruolo, ed era talmente ruvida che alla fine delle riprese si è sentita in dovere di scrivere una lettera a Natalie in cui si scusava:

"Mi spiace tanto di averti detto tutte quelle cose orribili".

La reazione per la sua stella sulla Wall of Fame

In fondo si è sempre sentita un'outsider anche nella vita vera, non solo in quella cinematografica. Quando sulla Walk of Fame di Hollywood, Los Angeles, è comparsa la sua stella, è riuscita solo a fare una riflessione icastica:

"Quando ne ho sentito parlare, ho pensato che fosse uno scherzo... significa che qualcuno può camminare su di me".

Bonus track

Detto questo, qualcuna la ricorda nel suo cameo in Friends? Perché, anche lì e ancora un'altra volta, Winona non è riuscita a smentirsi facendo il ruolo della pazza nevrotica ♥.

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