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Quando l'ho visto arrivare da lontano, mi sono detta nell'ordine: 1) oddio com'è alto 2) oddio com'è fisicato 3) oddio come cammina da figo (con le gambe un po' storte di chi fa un sacco di sport). Poi è arrivato di fronte a me, si è presentato e mi ha baciata sulle guance, e insomma non posso proprio dirti che cosa mi è passato per la mente.

Perché Luca Argentero, 36 anni, da Torino e dal Grande Fratello con furore, è praticamente l'uomo perfetto. Bello (ma di quella bellezza vissuta, con i capelli un po' grigi e le rughette intorno agli occhi), simpatico, di buona famiglia, marito appassionato (sta da 10 anni con l'attrice Myriam Catania). E poi ha quella sicurezza da maschio alfa che gli fa dire candidamente: «Io al cinema ho baciato tutti: uomini, donne, animali», senza temere di sembrare meno uomo, anzi. Ecco perché lo abbiamo sequestrato per una giornata intera e ci siamo fatte spiegare la mente del maschio dalla A alla Z. Che cosa abbiamo scoperto? Lo trovi tutto sul numero in edicola di Cosmopolitan! Qui invece troverai le cose che ho scoperto su di lui dopo una giornata passata insieme nella nostra redazione.

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1) Andare in giro con lui equivale, tipo, ad andare in giro con il Papa. Al bar, nei corridoi della Hearst (la nostra casa editrice), per strada: a ogni passo che fa c'è qualcuno, preferibilmente donna, che lo ferma e gli chiede di fare un selfie, un autografo, oppure che semplicemente lo saluta e si ferma a parlare con lui. E lui che fa? Si ferma a parlare, fa autografi, fa selfie. Non una volta è stato scortese o non disponibile. Un vero signore.

2) Gli piace cucinare. «Sono abbastanza bravo da mettere in piedi una cena completa», ha raccontato durante l'intervista. «Tranne i dolci: quelli non li so fare. E poi adoro fare la spesa al mercato: scegliere la frutta, la carne, la verdura... Al supermercato invece non ci vado mai». (Dico ma te l'immagini, in fila alla cassa, Luca con in mano un pacco di assorbenti? No vabbè...).

3) Il kinky sex , quello alla Cinquanta sfumature di grigio, per intenderci, non gli interessa. «Sono molto passionale, ma frustini, attrezzi, giocattoli... Non sono robe che mi stimolano. Anzi, quasi mi imbarazzano. Il libro l'ho letto: all'inizio un po' mi ha intrigato. Poi alla terza strizzata di capezzoli, mi son detto: "Che noia!". Cioè per carità, può succedere, mi è successo di sperimentare, ma non è il motore che mi spinge, non ho bisogno di stimoli esterni per, ehm, scaldarmi». Amen.

4) È un entusiasta. «Noi e la Giulia è uno dei film più belli che mi sia capitato di fare. È una commedia alla Cohen. L'abbiamo girato in sequenza, cioè con le scene in ordine, dall'inizio alla fine. E non come succede di solito nel cinema, che inizi a girare magari dalla fine, poi torni indietro e poi ancora avanti. È stato bellissimo, non succede molto spesso di riuscire a far parte di un progetto così».

5) È uno generoso con i colleghi. «L'attore che preferisco di quelli della mia generazione? Sicuramente Kim Rossi Stuart. È uno completo, complicato, profondo. Tra le donne invece trovo che Claudia Gerini sia la migliore nelle commedie: una un senso dei tempi e delle battute pazzesco. È bravissima».

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