Jimmy Choo ha abbandonato il suo marchio di calzature omonimo nel 2001.

Nonostante non disegni più le scarpe della sua linea, lo stilista di origini malesiane nutre ancora una grande passione per il mondo della moda, e tutt'oggi aiuta i giovani designer a perseguire i loro sogni.

«Disegno ancora scarpe, e produco molti schizzi, non potrei mai restare senza farlo. Ora insegno ai giovani e lavoro con loro. Lo scorso anno sono tornato al London College of Fashion e ho contribuito a raccogliere fondi per gli studenti. Questo è ciò di cui mi occupo principalmente: fund-raising per l'educazione e per le associazioni benefiche», ha spiegato a vogue.co.uk.

«Tuttavia mi occupo ancora di design. Quando creo una bella scarpa sono pienamente soddisfatto di me stesso. L'ho fatto per molti anni ed è una cosa che amo. Non potrei mai smettere, nessuno riuscirebbe a fermarmi».

La passione di Choo per le calzature è iniziata all'età di 11 anni, grazie agli insegnamenti dei genitori calzolai.

«Un tempo non esistevano iPhone, né computer, né televisori. Quindi quando tornavo a casa da scuola e avevo finito i compiti mia madre e mio padre mi dicevano: “Vuoi imparare qualcosa di nuovo?”», ha ricordato.

«Ero l'unico figlio maschio in famiglia, ed ero solito osservare mio padre, mia madre e mio zio mentre creavano le scarpe. Una volta si era maggiormente incoraggiati ad osservare, ed era così che uno imparava il mestiere. Per il compleanno di mia madre creai anche io un paio di scarpe. Lei mi chiamava sempre “cucciolo”, quindi feci per lei delle scarpe a forma di cagnolino. Le conservo ancora oggi».

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