Secondo indiscrezioni Sharon Stone ha fatto causa ad un produttore cinematografico che le avrebbe chiesto di falsificare i suoi documenti americani.

L'attrice avrebbe dovuto interpretare la moglie Mary di Ernest Hemingway nel nuovo film internazionale «Papa», ma a pochi mesi dalle riprese il produttore della pellicola Bob Yari ha deciso di licenziarla. Il motivo? la Stone si è rifiutata di «falsificare i documenti americani» necessari per entrare a Cuba.

«Secondo la causa firmata dall'avvocato Marty Singer, per raggiungere l'isola di Castro l'attrice necessitava di un'autorizzazione da parte del governo americano. Nei documenti presentati in tribunale e poi ottenuti da TMZ, la Stone sostiene invece che Yari le abbia chiesto di mentire per ottenere il permesso dal governo americano. Le avevano consigliato di dire che il suo era un viaggio di tipo culturale... cosa che non era», ha riportato il sito TMZ.

Quando la Stone si è rifiutata di dire il falso, per timore di future ripercussioni legali, Yari le avrebbe mandato una mail in cui diceva: «Nessuno è mai stato messo in carcere per essere andato a Cuba».

La star di «Basic Instinct» si è così decisa a richiedere al produttore cinematografico un risarcimento danni di 363mila euro, la cifra che avrebbe dovuto incassare recitando nel film.

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