Nanette Lepore crede nel potenziale di New York, ed è convinta che la città dovrebbe avere la priorità in fatto di produzione. A causa dei costi, tuttavia, molti si affidano a produttori esteri, e questo sfavorisce il business locale.

«Se c’è un capo che sta vendendo davvero bene, possiamo crearlo di nuovo qui e rimetterlo negli scaffali dei negozi nel giro di tre settimane. Questo non può succedere se gli abiti arrivano dall’estero», ha spiegato la stilista al sito Fashionista.com. «Avevamo delle giacche che piacevano tanto; le abbiamo terminate subito e potevano arrivare solamente dopo 4 mesi. Ma dopo così tanto tempo, la richiesta è finita!».

La Lepore è sempre stata molto aperta riguardo al suo passato lavorativo e le difficoltà legate agli esordi nel mondo della moda. La star infatti aveva avviato l’azienda con un budget di soli 3.650 euro, che al giorno d’oggi, con gli altissimi costi di produzione, sarebbe un’impresa impossibile per i giovani stilisti emergenti. Per questo spera che la gente inizi al più presto a valorizzare le industrie locali.

«Se non ci fossero le industrie di moda non esisterebbe un’industria di moda!», ha spiegato.

La Lepore ha presentato la sua ultima collezione autunno/inverno 14 mercoledì scorso alla NYFW, che si è conclusa ieri dopo una settimana di stile molto intensa.

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