Colin Farrell è una rockstar mancata senza alcun talento canoro. Proprio per questo un noto produttore musicale lo ha messo alla porta dopo una performance fallimentare.

«Facevo parte di una specie di boyband. Almeno tentavo. Quanto ero tragico? Non potete neanche prendermi in giro perchè facevo parte di una boyband! Potete prendermi in giro perchè ho cercato invano di far parte di una boyband», ha raccontato divertito il divo al Confidenti@l del New York Daily News.

«Avevo 17 anni. Non avevo ancora finito il liceo. Stavo ballando in una discoteca quando Louis Walsh, il Simon Cowell irlandese per intenderci, si è avvicinato e mi ha chiesto: “Voglio formare una boyband. Vuoi farne parte anche tu come cantante?”. Ho subito risposto: “Certo!”. Ho cantato poi due volte “Careless Whisper” e mi ha detto: “Mhmm, non credo che funzionerà”».

Dopo il fallimentare tentativo musicale Farrell è riuscito a sfondare nel cinema grazie a grosse produzioni come «In linea con l'assassino» e «Total Recall – Atto di forza».

Per molto tempo l'attore ha lottato contro i demoni dell'alcol e della tossicodipendenza ma da quando è diventato padre il suo stile di vita è completamente cambiato.

«Cos'è un miracolo? Deve per forza essere qualcosa di soprannaturale che sfida le leggi fisiche? Io credo nei piccoli miracoli di tutti i giorni che sembrano improbabili ma stupendi allo stesso tempo», ha riflettuto l'attore prima di ringraziare i suoi figli  per tutto l'amore che gli hanno dato.

«L'alba, il tramonto, la natura, macchie di erba che sopravvivono in un mare di cemento per le strade di New York e nonostante vengano calpestate da milioni di persone... ecco quali sono i miracoli. So che può sembrare infantile ma io considero i miei bambini dei veri miracoli».

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