Philip Seymour Hoffman è scomparso tragicamente la scorsa domenica a causa di un'overdose da eroina.

L'attore, che aveva 46 anni, si era già fatto ricoverare in una struttura di rehab nel 2013, poiché aveva ricominciato a drogarsi dopo 23 anni di completa sobrietà.

Non sono note le ragioni per cui il divo avesse ripreso a fare uso di sostanze stupefacenti, ma pare che durante l'ultima edizione del Sundance Film Festival avesse confessato la propria tossicodipendenza ad un giornalista che non lo aveva riconosciuto.

«Gli ho chiesto chi fosse e mi ha risposto: “Un eroinomane”», ha infatti spiegato il redattore John Arundel al New York Post.

Hoffman si è poi tolto il capello, rivelando al giornalista la propria identità.

«Sono appena uscito da una clinica di disintossicazione», avrebbe detto l'attore secondo quanto riportato da Arundel, il quale ha inoltre aggiunto: «È evidente: voleva che le persone sapessero che cercava di disintossicarsi».

Secondo alcune fonti, nell'appartamento affittato da Hoffman sarebbero state trovate 20 bustine di eroina già vuote, 50 ancora piene e 20 siringhe.

L'attore era andato a vivere da solo in seguito alla sua rottura con la moglie Mimi O'Donnell, con cui era sposato da 14 anni e con la quale aveva anche tre figli. Pare che la donna l'avesse allontanato proprio a causa della sua tossicodipendenza ormai fuori controllo.

«Era ormai noto che non riusciva a stare sobrio, quindi sua moglie l'aveva preso di petto e gli aveva detto che aveva bisogno di passare un po' di tempo lontano da lei e dai figli per riuscire a riprendersi», ha rivelato un insider alla pubblicazione.

La O'Donnell ha riferito alla polizia di aver visto per l'ultima volta il marito alle due del pomeriggio di sabato, e di aver notato che si trovava senza ombra di dubbio sotto l'effetto della droga.

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