«C’è uno stile di vita rock'n'roll intelligente e un rock'n'roll lifestyle stupido. Di quello intelligente non se ne parla mai, mentre l'altro è sempre sembrato molto fico, molto "cool". Ma alla fine le rockstar più cool del mondo sono tutte morte». Gene Simmons usa poche, lapidarie parole nell’intervista rilasciata al sito de La Repubblica per sottolineare il suo punto di vista sul mondo del musicbiz costellato di personaggi eccessivi e spesso dipendenti dalle sostanze stupefacenti.

«Magari erano fichissimi, ma sono morti. Jimi Hendrix è morto, Jim Morrison è morto, Kurt Cobain è morto... Io sono furbo e sopravvivrò a tutti perché vivo una "smart rock'n'roll life", non ho mai preso droghe per una scelta personale, non sono interessato a farmi del male. Se vuoi correre una lunga maratona non andare al massimo, via alla tua velocità, non importa se c'è qualcuno che ti supera, alla fine chi vince è la tartaruga. E persino le tartarughe conoscono il rock’n’roll».

Anche Paul Stanley, il cantante della storica band, fa eco a Simmons rincarando la dose.

«Quello che la gente vuole credere è che il rock'n'roll lifestyle debba essere stupido e distruttivo. Mutilare il tuo corpo, avvelenare la tua mente in nome del rock'n'roll è comunque stupido. Il rock, invece, ti spinge ad avere il meglio della vita, non a togliere quello che c'è di buono. Se mi sento responsabile? La mia responsabilità è di essere fedele a me stesso, che gli altri pensino quello che vogliono! Io devo dire alla gente quello che sento e non mentire. Io non chiedo a nessuno di vivere una vita come la mia, ma credo di essere un buon esempio di quello che si può raggiungere credendo in se stessi e lavorando sodo».

«Sì, perché essere rock'n'roll non vuol dire avere i tatuaggi sulle braccia o la bandana in testa o portare gli orecchini, ma essere libero. Puoi vivere una vita rock'n'roll anche se sei un dottore o uno spazzino. Per me ha sempre significato non ascoltare le critiche, non ascoltare i tuoi contemporanei, seguire il cuore e le passioni. E questo è possibile per tutti, davvero».

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