Woody Allen è stato accusato di abusi sessuali dalla figlia adottiva Dylan, la quale ha scritto una lettera aperta pubblicata ieri dal New York Times.

«Mi ha sempre sconvolto come lui sia riuscito a cavarsela nonostante quello che mi ha fatto. Crescendo ero terrorizzata all'idea di essere toccata da un uomo. Ho sviluppato un disordine alimentare. Ho iniziato a tagliarmi», scrive la giovane, notando inoltre come molti fossero a conoscenza degli eventi.

«Quei tormenti sono stati peggiorati dall'ambiente di Hollywood. Tranne pochi (i miei eroi), tutti gli altri hanno preferito chiudere un occhio. Ogni volta che vedevo il volto del mio molestatore – su un poster, su una maglietta, o in TV – tutto ciò che potevo fare era cercare di nascondere il panico fino a che non trovavo un posto dove restare sola e crollare».

La 28enne, che oggi vive in Florida, si è sposata e ha persino cambiato nome, aveva già rilasciato simili dichiarazioni durante un'intervista con Vanity Fair lo scorso ottobre.

«Mi sono detta: “Se non ne parlo, lo rimpiangerò sul letto di morte”», ha aggiunto.

«Questa volta mi rifiuto di crollare. Per troppo tempo il successo di Woody Allen mi ha costretta sotto silenzio. Quel successo era come un rimprovero per me, come se i premi e i riconoscimenti fossero un modo per dirmi di stare zitta e andarmene via. Ma entrare in contatto con altre persone vittime di simili esperienze mi ha convinto a rompere questo silenzio, così che tutti sapranno che in questi casi non bisogna rimanere zitti».

Per il momento Woody Allen non ha ancora commentato la notizia.

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