Matthew McConaughey ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi l’Oscar come miglior attore protagonista grazie alla sua interpretazione nel film «Dallas Buyers Club», firmato dal regista francese Jean Marc Vallèe.

Per calarsi nella parte ha perso oltre 23 kg mangiando solo pesce e riso senza mai uscire di casa. Il protagonista è Ron Woodroof, malato di Aids che lottò contro la malattia e lo Stato per proseguire alcune cure mediche giudicate anticonvenzionali.

Anche nella vita reale McConaughey è un lottatore, specialmente da quando il padre è morto.

«La morte di mio padre, ad esempio, mi ha sicuramente reso un uomo migliore. Poi un anno che ho passato all'estero dopo il liceo, avevo perso ogni mio punto di riferimento e ho dovuto solo concentrarmi su me stesso e cercare di capire esattamente chi fossi. La sofferenza in generale può avere un aspetto positivo; sia lungo la strada che poi alla fine della tua vita occorre riconoscere come alcuni guai possano essere educativi. La cosa migliore da fare è cercare di capire prima possibile l'aspetto positivo di un grande dolore», spiega durante la conferenza stampa di presentazione della pellicola tenutasi a Roma, come riporta La Repubblica.

Nel cast del film recita anche Jared Leto (candidato all'Oscar dopo aver vinto il Golden Globe) nella parte di un travestito che stringe amicizia con il protagonista Ron Woodroof. Sebbene il film si preannunci un successo assoluto, non è stato facile piazzare lo script ad Hollywood.

«La sceneggiatura di Dallas Buyers Club è stata rifiutata 137 volte, la storia ha girato per vent’anni. Io ho letto la sceneggiatura cinque anni fa e ho scritto sulla copertina “questa storia ha le zanne e io voglio essere azzannato” anche se non c'erano né il regista né i finanziamenti. Più e più volte abbiamo creduto di essere pronti per partire e poi i soldi non c'erano più. Anche cinque settimane prima di iniziare, quando io avevo già perso più di venti chili, i soldi non c'erano di nuovo più e sembrava che le riprese dov'essero slittare ancora una volta, ma io ho detto: 'no, va fatto ora'. Poi un piccolo miracolo e i 5 milioni di dollari del film sono venuti fuori; è comprensibile che gli studios non volessero produrlo, invece questo è un film di profonda attualità su un tema che è al centro della riforma sanitaria di Obama negli Stati Uniti. Industrie farmaceutiche, assicurazioni, cure alternative - spiega McConaughey - dopo vent'anni hanno ancora una grossa rilevanza. Senza parlare di quanto questo film sia importante per i giovani molti dei quali non hanno idea di che tabù fosse l'Aids all'epoca. Io stesso ho avuto degli amici che oggi non ci sono più e che credo fossero malati ma non l'hanno mai detto».

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