Anche Keira Knightley va in crisi di fronte alla routine quotidiana. L’attrice 28enne ha svelato durante il Sundance Film Festival - evento cinematografico dedicato al cinema indipendente fondato da Robert Redford - le sue insicurezze esistenziali.

«Ho avuto le mie crisi di mezza età, intendo a 10 anni, a 20, e anche ora che ne ho 28. In realtà vado in tilt tutti i santi giorni - spiega intervistata da La Repubblica -. Mi interrogo: che diamine ci faccio qui? Quale sarà il mio prossimo passo? Sono sicura di essere sulla strada giusta? Credo sia un atteggiamento condiviso dalla maggior parte delle persone. Sopratutto con i tempi che corrono: le giovani generazioni sono divise tra il tentativo di farcela, lottando per superare gli ostacoli imposti dalla crisi finanziaria e culturale, e quello di restare comodi a guardare la televisione sul proprio divano».

La Knightley fa parte del cast di «Laggies», diretto dalla regista americana Lynn Shelton, dove recita accanto a Chloë Grace Moretz e all'attore Sam Rockwell. Nella pellicola interpreta Megan, una ragazza di 28 anni combattuta tra una vita scapestrata e una più consapevole, che ha alcuni tratti in comune con la sua vera personalità.

«Si cresce, molti aspetti della vita diventano abitudini ma c'è una cosa che proprio non cambia: le risposte. Noi siamo convinti che dopo i 20 o i 30 anni arriveranno le risposte che tanto aspettavamo, che saremo in grado di articolare un pensiero coerente e saggio, che ci sentiremo cresciuti. Non è così. Le risposte non ci sono nemmeno a questa età. È una lotta quotidiana. Megan si domanda per tutto il tempo: che cosa farò? come me la caverò? Una serie di domande dalle quali non me la sento di prendere distanza. Non solo, questo immobilismo non è più soltanto affare di Dustin Hoffman in Il laureato. Oggi riguarda soprattutto noi donne».

Keira Knightley è diventata famosa grazie alle sue interpretazioni in film-culto come la saga de «I pirati dei Caraibi», «Anna Karenina», «Orgoglio e pregiudizio» e «A Dangerous Method».

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