L’ultimo film di Martin Scorsese, «The Wolf of Wall Street», ha come protagonista Leonardo DiCaprio, e narra la storia vera del broker americano Jordan Belfort, che dopo gli anni di Wall Street aveva scritto un libro autobiografico.

Si tratta della quinta collaborazione tra il regista e l’attore, il cui rapporto è basato su una forte fiducia sul piano professionale e una bella amicizia su quello personale.

«Credo che l’abilità (di DiCaprio, ndr) sia stata quella di riuscire a esplorare ogni aspetto del film, e calarsi nel personaggio. Ed io ho cercato di guidare lui e il resto del cast il più possibile, tenere tutti quanti all’interno della stessa ottica. Ma la cosa che conta di più è che lui non ha avuto paura di andare dove solitamente gli attori comuni non vogliono andare», ha spiegato Scorsese al sito flicksandbits.com. «Questa è la quinta volta che lavoriamo insieme negli ultimi 14 anni. Credo che siamo tutt’e due veramente attratti da personaggi simili e storie simili. E nutro un’enorme fiducia in lui, sia a livello lavorativo che personale, e per questo c’è molta più possibilità di correre rischi sia per un regista che per un attore».

Nella pellicola, il personaggio di Belfort è dipinto con tutti i suoi difetti, che sul grande schermo sono risultati essere più divertenti di quando si era inizialmente anticipato.

«Credo che la sfida maggiore sia quella di rappresentare il personaggio più realisticamente possibile, e considerare il suo comportamento, ma bisogna dire che il vero Jordan è un po’ diverso da quello che vediamo nel film», ha aggiunto. «Le esperienze di Jordan fanno ridere e questo ti avvicina al personaggio, perché mentre guardi pensi: “Questo sembra essere divertente!”, ed è vero, quei ragazzi si sono divertiti molto».

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