Dopo la morte di Michael Jackson, causata da un’overdose di Propofol nel giugno del 2009, sono stati tempi molto bui per la famiglia del re del pop, ma soprattutto per sua figlia Paris, che l’anno scorso aveva addirittura tentato il suicidio.

Ora la 15enne si trova in una clinica terapeutica, e nel frattempo è arrivata anche la notizia dello scarceramento del medico Conrad Murrey, accusato di aver somministrato al cantante una dose fatale del farmaco, nonostante egli continui a ritenersi innocente.

«Debbie e Katherine sanno che non potranno proteggere Paris dal resto del mondo per sempre, ma vogliono almeno proteggerla da un altro scandalo. Vogliono che la smetta di leggere articoli su suo padre e di cercarli su internet perché sanno che le stanno rovinando la vita», ha rivelato una fonte al magazine Closer.

In una delle interviste, Murray si è rifiutato di commentare le accuse di pedofilia su Jackson. Ha parlato tuttavia della sua incontinenza notturna, e la giovane è rimasta molto addolorata da quelle parole.

«Paris era distrutta dopo l’intervista di Conrad. Da quando è uscito di prigione lei non ha quasi chiuso occhio e sta malissimo. Odia l’idea che le persone possano infangare la memoria di Michael. Vuole che la gente lo lasci in pace», ha concluso l’insider.

© Cover Media