Guillaume Henry è il direttore artistico di Carven dal 2009, e da allora ha stravolto completamente il look del brand. In tanti prima di lui avevano cercato di far decollare l’azienda, ma è stato solo grazie alla sua innovazione e la sua creatività che, negli ultimi anni, il marchio è riuscito a spiccare il volo.

«Ho iniziato a concentrarmi sui contrari delle cose», ha spiegato lo stilista al giornale inglese Telegraph. «Qual è il contrario di ricco? Povero. Quindi ho combinato lana e poliestere. Alta moda? Sport. Così ho mescolato una gonna con una bella felpa. Sexy? Io direi timido. Così sempre un po’ coperto. Femminile? Fare in modo che ci sia sempre qualcosa di pratico e magari un po’ goffo. Con i tacchi, fare in modo che siano comodi per camminarci».

La casa di moda è stata fondata nel 1945 da Marie-Louise Carven, che ha tenuto in mano le redini fino al 1993. Dopo il pensionamento della stilista, l’azienda ha visto molti designer andare e venire, e per questo motivo non riusciva ad acquistare un’identità ben definita.

«Il brand era stato venduto così tante volte che quando sono stato assunto io non era rimasto nulla, a parte qualche strano costume da bagno sotto una qualche licenza data in Asia», ha spiegato Henry. Ora, invece, le collezioni firmate Carven hanno un caratteristico stile francese che molti riconoscono a prima vista.

«Non mi dispiace affatto. Io sono francese, vivo vicino il Palais-Royal di Parigi. Vado a piedi in ufficio ogni mattina passando dalla Senna. È come in un film di Louis Malle. E Carven ora sta vendendo in tutto il mondo, quindi i vestiti che disegno devono per forza essere un pochino internazionali, no?», ha concluso lo stilista.

© Cover Media