Chris Brown ritiene che una cura a base di cannabis sia la terapia più efficace per i suoi scoppi di ira.

Mercoledì il cantante è stato condannato a 90 giorni di ricovero in una clinica specializzata nella gestione della rabbia per aver distrutto in un momento di follia la camera del rehab in cui si trovava.

Secondo Radar Online Brown «ha confidato agli amici che vorrebbe alleviare i suoi scoppi d'ira con una terapia alla marijuana», sostanza che si può richiedere legalmente dietro prescrizione medica in California, stato natale del rapper. Ciononostante il giudice avrebbe negato al cantante questo tipo di cura a seguito di una serie di problemi legali di Brown.

«Questo trattamento l'ha sempre reso confuso e intorpidito. Si sentiva intontito e aveva tantissima sete. Negli ultimi anni il rapper è già stato sottoposto alla terapia a base di cannabis finchè l'estate scorsa il giudice non gli ha impedito di prenderla. Un'ulteriore caso in cui il cantante si è sentito discriminato a causa della sua fama», ha spiegato il sito.

Il rapper è tutt'ora sotto libertà vigilata da quando nel 2009 ha assalito la sua ex fidanzata Rihanna.

Mercoledì il giudice ha infatti ritenuto che con l'episodio di ira in rehab Brown abbia violato i termini della custodia cautelare e per questo l'ha condannato a 90 giorni di ricovero forzato.

Una volta in clinica il rapper dovrà sottoporsi ad un test antidroga e dovrà prendere tutte le medicine che gli verranno somministrate.

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