Il mese scorso Jil Sander aveva annunciato di voler lasciare nuovamente l’azienda dopo averne brevemente riafferrato le redini per la terza volta.

La stilista aveva aperto la sua prima boutique nel 1968, ma nel 2000 aveva deciso di andarsene per questioni manageriali, tornando poi nel 2003 e uscendo nuovamente di scena dopo due anni. Lo scorso febbraio la cosiddetta «Armani tedesca» è tornata annunciando un’ultimissima collezione con il brand, la linea primavera/estate 2014.

«A volte non è facile spiegare certe mosse e certe decisioni», ha dichiarato al magazine inglese Grazia.

«Però posso dire che al momento sembra la cosa più giusta. È stato naturale tornare al ruolo che io stessa ho creato e che ho ricoperto per oltre 30 anni».

La Sander esprime anche il suo disappunto per il modo in cui l’industria si è evoluta nel corso del tempo, e soprattutto per come è diventata nell’ultimo periodo.

«Il passo delle collezioni, le grandi catene dei beni di lusso, che razionalizzano la produzione e il processo commerciale su scala globale, e la quantità di marchi di moda rendono le cose sempre più difficili per i progetti individuali», ha aggiunto.

Nel frattempo, la designer è stata anche impegnata nella collaborazione con Uniqlo, di cui è particolarmente entusiasta.

«È stato un esperimento molto bello. Si è trattato di ottenere il massimo della qualità con mezzi limitati. In generale, sono molto contenta del risultato», ha concluso.

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