Jared Leto ha dovuto perdere quasi 20 chili per interpretare il ruolo di un transessuale affetto da AIDS nel suo ultimo film «Dallas Buyers Club».

Dopo la fine delle riprese, il divo è stato felice di poter finalmente mangiare tutto ciò che voleva ad un banchetto organizzato per il giorno del Ringraziamento, salvo accorgersi che, dopo il lungo periodo di dieta ferrea, non era più in grado di abbuffarsi come un tempo.

«È difficile rientrare nella vita normale dopo essersi sacrificati tanto a lungo. Ogni volta che fai un sacrificio del genere, almeno questo vale per me, poi è difficile smettere. A volte ci vuole un po' di tempo», ha spiegato al sito Collider.com.

«Ricordo che quando ho ricominciato a mangiare pensavo che avrei mangiato molto, ma non riuscivo, perchè dopo mezzo boccone mi sentivo già pieno. Giuro che avevo intenzione di mangiare un pasto intero per il giorno del Ringraziamento, mi sentivo pronto e guardavo gli altri che mangiavano. Poi ho preso un boccone e ho subito allontanato il piatto. Non ci riuscivo. Quindi sì, decisamente ci vuole un po' di tempo».

In passato l'attore ha avuto modo di vedere in che modo l'AIDS colpisce chi ne soffre.

È rimasto infatti scioccato nel vedere con che velocità la malattia ha ridotto allo stremo uno dei suoi ex coinquilini, e da allora non è mai più riuscito a dimenticare quell'episodio.

«Quando mi trasferii in California per la prima volta, presi una stanza in affitto in un appartamento di tre camere da letto. In una di queste viveva un uomo sulla quarantina, dall'aspetto molto gracile e malato. Ricordo che ad un certo punto gli erano comparse alcune piaghe sulla fronte, e lì appresi che soffriva di AIDS», ha ricordato.

«Non ho potuto fare altro che assistere, settimana dopo settimana, al suo progressivo indebolimento. Spesso lo accompagnavo al supermercato dove comprava frutta e verdura per farsi dei frullati, i quali grazie alle vitamine lo aiutavano a restare in vita. Ma alla fine morì. È stata un'esperienza piuttosto intensa, lui era una persona davvero affascinante e divertente, molto simile a Rayon (il personaggio di Leto nel film, ndr). Su di me ha avuto un impatto piuttosto forte».

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