Joseph Gordon-Levitt è regista, sceneggiatore e protagonista del nuovo film «Don Jon», che narra la storia di un uomo materialista e insoddisfatto.

Per confezionare la pellicola, l'attore si è basato su alcune esperienze personali, facendo riferimento in particolare al modo in cui le persone lo trattano nella vita di tutti i giorni.

«C'è una cosa a cui ho sempre prestato particolare attenzione... Essendo stato un attore per la maggior parte della mia vita, ho notato che la gente mi tratta più come un oggetto che come una persona», ha spiegato alla rivista Total Film.

«La mia idea iniziale era proprio di creare una storia su questo. Non voglio dire che gli attori siano più sfortunati di altri in questo. Credo che chiunque possa subire questo tipo di trattamento “freddo”, come se fosse un oggetto da mettere in una scatola con sopra un'etichetta. Penso che tutti lo facciamo gli uni con gli altri».

Il 32enne ha inoltre illustrato a quali difficoltà va incontro un attore che decida di essere anche il regista di se stesso.

«Adoro i film, in tutte le loro parti, e in questi anni ne ho diretti parecchi, pur su piccola scala», ha proseguito.

«All'inizio dirigere me stesso è stato difficile. Ma dopo aver ripetuto l'esperienza più volte negli ultimi dieci anni, mi ci sono abituato. È piuttosto comune tra gli attori, e ci sono passato anche io quando ero più giovane, il fatto che vedere la propria faccia o udire la propria voce risulti quasi fastidioso».

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