Per 9 anni Daniel Radcliffe è stato la star di «Harry Potter», la serie di film che per ben 7 volte ha sbancato il botteghino delle sale cinematografiche di tutto il mondo. Eppure secondo l’ex stregone di Hogwarts il lavoro sui grandi set non fila sempre liscio.

«Ci sono molte meno persone nei set dei film indipendenti. Ma i film sono sempre un caos. Tutti pensano che solo perché (il film di Harry, ndr) Potter ha avuto tempo e denaro, tutto sia stato rose e fiori. Proprio per niente invece», ha confessato il 24enne durante un’intervista con Teen Vogue. «Più si ha tempo e denaro, più si tende a sprecarli. Il tempo e i soldi ti concedono il lusso di non dovere prendere una decisione su due piedi. Nei set più piccoli invece la decisione va presa subito. Non ci sono soldi né tempo, quindi alla fine trovi l’ispirazione in un istante e le riprese vanno velocissime».

L’ultimo film di «Harry Potter» risale al 2011, anno in cui Radcliffe ha chiuso l’epoca della sua vita caratterizzata dalla mitica cicatrice sulla fronte e dagli occhialini rotondi. Tuttavia questa straordinaria esperienza ha avuto i suoi pro e contro nella carriera della star.

«Si può dire che abbia avuto successo. Ho avuto una bella vita finora e sono stato fortunato ad aver fatto le cose che ho fatto. Però allo stesso tempo non sono mai stato contento al cento percento del lavoro sul set di Harry Potter. La mia definizione di successo riguarda la transizione che mi porta fuori dal personaggio di Potter e mi offre una carriera stabile e duratura».

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