Jake Gyllenhaal è uno dei protagonisti di «Prisoners», il film drammatico in cui recita con il collega Hugh Jackman. Nonostante i ruoli antagonistici che hanno interpretato nella pellicola, i due affascinati attori sono diventati molto amici sul set.

«(Jackman, ndr) È davvero un bravo ragazzo. È semplicemente meraviglioso», ha dichiarato Gyllenhaal in un’intervista per il sito Refinery29.com. «Abbiamo fatto un sacco di scene improvvisate. È stato difficile perché erano scene molto dure e davvero intense, per la maggior parte».

Nel film, il divo americano è un detective di nome Loki, che si occupa del caso di una bambina scomparsa. Tuttavia, la mancanza di fiducia in lui da parte di Keller Dover (Jackman, ndr), il padre della piccola, porta quest’ultimo a continuare le ricerche da solo.

Il 45enne australiano ha confessato di aver fatto moltissime ricerche anche nella vita reale, determinato a dare giustizia al suo personaggio e convinto che la preparazione per il ruolo fosse molto «mentale».

«Amo l’idea di entrare fisicamente nel personaggio che devo impersonare. Credo di essermi lanciato in un mondo nuovo, con tutta la ricerca che ho fatto, i libri che ho letto, i detective e le interrogazioni che ho guardato… Ho guardato una marea di interrogazioni… specialmente video che erano molto, molto inquietanti, e questo mi ha fatto entrare – come dire – in un’ottica diversa», ha concluso la star.

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