La musica, la sua "arte", X Factor, l'avversione contro i "figli di": sono alcuni degli argomenti trattati da Fedez durante la sua intervista con Daria Bignardi a Le Invasioni Barbariche, preceduta da un'esibizione del brano «Pop-hoolista» con dedica al premier Matteo Renzi («quello che prima faceva il boy scout che aiutava i vecchietti ad attraversare la strada, ora attraverso il cielo con aerei pagati coi nostri soldi»).

A proposito di soldi, il rapper ha chiarito di non aver fatto X Factor per quello: «Ma lo rifarei solo per una questione economica. Inizialmente mi sono proposto io, loro non mi volevano – ha confessato -. Avevo saputo che c'era in lizza un altro rapper di cui non farò il nome perché non è carino quindi ho deciso di provarci. Ho preso un aereo, fatto un provino... ed è andata bene».

Il rapporto con i giudici non è andato come sperava: «Io e Morgan eravamo ai poli opposti della scrivania di X Factor ma non solo: eravamo poli opposti su tutto – ha ammesso -. Il nostro però era un rapporto vero, ci tengo a dirlo. Con Victoria non c'era alcun rapporto, forse non siamo mai riusciti a comunicare nel modo giusto, Mika invece era troppo star internazionale per pensare di poterci fare amicizia. Sai il giorno prima della gita scolastica quando pensi che sarà tutto fighissimo poi ci vai e non succede un ca**o? Ecco».

Sulla sua carriera Fedez ha poi ammesso: «Vivo con la consapevolezza del "finché dura". Ho fatto tutto da solo e sono qui, bene». Quel «tutto da solo» è un punto su cui Fedez insiste spesso e che lo ha anche portato alla contrapposizione con Francesco Facchinetti: «Ho un pregiudizio verso i figli di. Se non fosse stato figlio di quello dei Pooh, mai gli avrebbero dato un contratto discografico – ha accusato -. Si può dire che abbia ostacolato la carriera mia e di altri più validi». Immancabile la risposta di Facchinetti su Facebook: «Dopo aver visto le Invasioni Barbariche voglio lanciare un messaggio: "Fedez, basta parlare di me. Se mi ami, passa alle rose rosse"».

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