È senza dubbio uno dei volti più noti del fashion, eppure Raf Simons sogna l'anonimato.

«Se potessi essere completamente anonimo lo sarei. Ma oggigiorno non è più possibile. Da quando ho lavorato per Jil Sander, e poi soprattutto per Dior, tutto è diventato globale, esposto al massimo. È un'esagerazione», ha dichiarato il designer.

«Non si tratta di me come persona, e neanche del mio brand. Noi non facciamo pubblicità; semplicemente mettiamo i vestiti a disposizione. E di questo ne vado molto orgoglioso. So per certo che il nostro business proviene dalla stampa, dai giornalisti, dai clienti che credono nel nostro brand», ha continuato.

Essendo un'amante della privacy, lo stilista non va troppo d'accordo con i social media, e ancora oggi non riesce a spiegarsi come mai il pubblico si interessi delle vite altrui, talvolta in modo così ossessivo.

«Sono del tutto disinteressato alla tecnologia, se viene utilizzata per aumentare la velocità della cultura. È una cosa che mi mette immediatamente a disagio. Quando penso alla velocità in cui le immagini vanno e vengono su Tumblr (piattaforma sociale come Facebook e Twitter, ndr)… Non è roba per me! Io vado più per il mistero e il romanticismo, che sono difficili da trovare», ha concluso.

© Cover Media