Nell’ultimo anno Shia LaBoeuf si è distinto per una serie di comportamenti bizzarri, più che per i ruoli intrpretati al cinema, come quando ha interrotto uno spettacolo di Broadway ed è stato per questo arrestato.

Da allora Shia si è affidato a un aiuto professionale per superare la dipendenza dall’alcol e ora ha ammesso come anche il suo approccio al lavoro gli abbia messo qualche bastone tra le ruote.

«Non stacco mai – ha ammesso su Interview -. Sto cercando di acquisire il controllo delle mie azioni, delle mie idee, dei miei pensieri, del mio cammino nella vita. Ma è qualcosa di nuovo per me. Non ho mai avuto molto tempo libero. E quando il tuo stato emotivo si basa sul fatto che tu sia o meno impegnato per i prossimi sei, sette mesi della tua vita, devi stare molto attento alle proposte che accetti. Fare alcuni film richiede un prezzo molto alto. Alcuni non ti restituiscono quello che dai».

Prima LaBoeuf non era solito riflettere più di tanto sulla sua carriera. Molti dei personaggi interpretati agli inizi avrebbero potuto essere recitati da chiunque, a suo avviso. Le cose sono cambiate con «Lawless» nel 2012: da allora ha sempre cercato ruoli che avessero un «effetto catartico» su di lui.

«In quel momento ho sentito di vivere la mia vita. Ed è ancora così. Il mio prossimo lavoro sarà molto catartico, è un film che si intitola “Man Down”, dove Gary Oldman interpreta il mio psichiatra, e questa è la vera follia».

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