Nicola Formichetti, per metà italiano e per metà giapponese, è il direttore artistico del brand Diesel. Il designer non ha solo una passione per i vestiti ma anche per i tatuaggi. Da adolescente si è fatto tatuare ben cinque volte senza dirlo alla madre.

«Adoro il fatto che se indossi un completo non si vedono ma tu sai di averli. Mentre non mi piacciono quando sbucano fuori dagli abiti», ha spiegato il designer all'edizione inglese di GQ.

«Ho sempre voluto farmi dei tatuaggi fin da adolescente ma mia madre mi ha sempre detto di no. Così la prima volta che sono stato a Londra sono impazzito! Oggi ho cinque tatuaggi: un panda Niko, un omaggio a Hello Kitty, al manga Maruko, a Keith Haring, mi sono fatto tatuare il nome dei miei cani e sulla testa ho un enorme triangolo e un quadrato. Mia madre non sa ancora nulla... per cui non diteglielo!».

Formichetti è salito alla direzione artistica di Diesel lo scorso anno e da allora ha prodotto varie linee capsula per il marchio. Lo stilista ha così impiegato il tempo necessario per creare la prima vera collezione completa per il brand intitolata Diesel World Tour 1978, lanciata da poco sul mercato.

«Nelle aziende di grosse dimensioni come Diesel ci vuole almeno un anno e mezzo per produrre una linea. Per cui mi stavo un po' annoiando! Volevo creare dei nuovi vestiti nel frattempo. Ecco perché ho lanciato delle linee capsula!», ha esclamato divertito il designer prima di rivelare l'ispirazione dietro la collezione Diesel World Tour 1978.

«Scelgo sempre un luogo per lasciarmi ispirare. Per cui l'ultima volta la città era Venezia mentre quest'anno è stata l'Asia a farmi sognare... anche se non ho ancora deciso quale parte esattamente. Non a caso sto imparando il cinese nell'ultimo periodo…».

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