Oltre ad essere una grande creativa, Frida Giannini è anche una donna socialmente impegnata. La direttrice artistica di Gucci - protagonista del documentario diretto da James Franco «The Director» - ha infatti particolarmente a cuore la sicurezza sul lavoro dei suoi dipendenti, oltre alle pari opportunità all’interno della sua azienda.

«Da quando ho assunto un ruolo direttivo nell’azienda, quasi dieci anni fa, ho impresso un grande impulso alla certificazione di responsabilità sociale, in concerto con sindacati, istituzioni e dipendenti: i temi sono quelli della sicurezza sul lavoro e delle pari opportunità. A parte l’indotto, in Italia abbiamo 3.150 dipendenti, di cui 1.800 donne», ha esordito la designer nel corso di un’intervista con il settimanale Io Donna, prima di passare ad esempi concreti.

«Abbiamo psicologi che fanno training ai dirigenti affinché sia più facile individuare i dipendenti che eventualmente subiscono abusi in famiglia. E non vogliamo brutte sorprese con lavori subappaltati a fornitori che non garantiscono condizioni di lavoro in sicurezza. Soprattutto in campo di pellame e concerie abbiamo contribuito ad eliminare la presenza di cromo, e a sostituire macchinari che un tempo erano molto pericolosi. Facciamo quasi 2mila ispezioni ogni anno per controllare che tutto sia in regola», ha aggiunto.

Nel 2013, inoltre, Gucci ha lanciato Chime for Change, una campagna volta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e alla raccolta di fondi per sostenere nel mondo tutte quelle donne e bambine che non hanno accesso ai diritti fondamentali.

«Istruzione, salute e giustizia sono i diritti negati alle donne in ogni angolo del mondo. Ci sono Paesi dove va sradicata l’idea che una donna non debba essere istruita», ha proseguito la stilista.

«L’importanza del marchio Gucci, unito ad altri brand, ci ha già permesso di raccogliere 6,5 milioni di dollari (oltre 5 milioni di euro, ndr) con cui abbiamo finanziato progetti in 86 Paesi».

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