La gara per la supremazia dei tabloid ha preso una piega davvero bellica in occasione del recente matrimonio tra George Clooney e Amal Alamuddin.

Pare infatti che la rivista In Touch abbia fatto ricorso ad un drone, ovvero un velivolo che viaggia in assenza di pilota controllato da un computer, solitamente utilizzato per scopi militari.

Grazie alle immagini trasmesse dal velivolo, un addetto sarebbe dunque stato in grado di prevedere ogni singolo movimento degli sposini e dei loro invitati, indirizzando nel posto giusto i reporter e i fotografi.

Scene che ricordano più un film di 007 che un fastoso matrimonio hollywoodiano, eppure la presenza del drone sarebbe confermata dalle numerose vedute «aeree» della cerimonia, tra cui spicca anche una foto della bella Amal immortalata “dall’alto”.

I giornalisti hanno inoltre avuto gioco facile nel territorio veneziano, poiché a differenza degli USA, l’Italia non è dotata di una severa regolamentazione circa l’utilizzo dei velivoli controllati in remoto.

L’impiego di una simile tecnologia per scopi aventi a che fare con il gossip apre ovviamente una profonda controversia circa il diritto alla privacy e la legittimità dei tabloid di invadere la vita delle celebrity. In Touch, tuttavia, ha assicurato che si atterrà alla legislazione vigente nell’uso del suo drone.

«Abbiamo iniziato ad usare un drone, ma lo faremo solo nei termini della legge e della regolamentazione circa la privacy. Per noi si tratta di un ottimo dispositivo per raccogliere le notizie».

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