Facciamo un gioco: prova ad andare sulla pagina Wikipedia di Beyoncé. Io rimango qui e aspetto. Ci sei? Bene. Sai che cos'è il Chavacano de Zamboanga? L'Igbo? Il Tagalog? E il Basa Sunda? Sono alcune delle lingue in cui la pagina è tradotta. Hai idea di dove si parlino? Nemmeno io. Però Beyoncé lì la conoscono, evidentemente. Forse, in effetti, sarebbe più sensato chiedersi dove non la conoscano (e la risposta sarebbe: da nessuna parte). Piaceva persino al mio ex coinquilino, che faceva il batterista e suonava e sentiva solo roba hardcore e perlopiù inascoltabile, ma definiva Beyoncé "bella e brava". Che detto da lui valeva praticamente quanto un Grammy.

Ma non siamo qui per parlare di Beyoncé e basta, giusto? Perché qui parliamo d'amòr. E allora non dirò niente della cosa che in questo periodo mi diverte di più, cioè la pagina Facebook "Beyoncé presa da attacchi di schizofrenia durante le sue esibizioni live" e certe foto meravigliose che ci pubblicano su (tipo questa; o questa). Non dirò niente, e passerò direttamente a parlare della sua storia d'amòr con Jay-Z, che ormai va avanti dal 2002, cioè da undici anni. Tra parentesi, tu immaginavi che Jay-Z avesse dodici anni più di Beyoncé? Io no. E invece lui è del '69 e lei dell'81.

Di Jay-Z si potrà dire che non è bello, ma non che non sembri più giovane. Poi, chiariamoci: dire che uno del '69 non dimostra gli anni che ha non significa che a 44 anni si sia vecchi (sento già un coro di lagne in lontananza, come accade ogni volta che mi permetto di far notare che magari se a ventisette anni c'è chi ti dice che ne dimostri trentatrè, come succede a me, piacere non fa. E questo non vuol dire che io pensi che a trentatrè anni ci si decomponga o mummifichi. Solo che sei anni in più non son belli da dimostrare, tutto qui). Stanno insieme da una vita, si sono sposati nel 2008, sono -pare- la coppia più ricca dello showbusiness americano (e di conseguenza dell'intero globo terracqueo) e nel gennaio del 2012 hanno avuto la loro prima figlia, Blue Ivy (l'annuncio della gravidanza ha generato un numero record di tweet al secondo, da tutto il mondo, secondo solo a quello registrato durante l'esibizione di Madonna al Superbowl).

Si può desiderare di più? Sì, a quanto sembra. Loro, per esempio, volevano depositare come trademark il nome della figlia, ma non ci sono riusciti. Perché mai uno dovrebbe voler brevettare il nome di un bambino? Si sa che le star sono bizzose e piene di manie sciocche, come, appunto, chiamare i propri figli nei modi più impensabili, orripilanti e denunciabili. Non vorrei citare i soliti Apple e Moses Martin, o quella poveretta di Peaches Geldof, ma insomma ci siamo capiti. La gente famosa, anche quella che sta in America, dovrebbe imparare qualcosa da Elisa di Rivombrosa.

Non solo che un paio di tette piccole può comunque esser ragione di vanto, ma anche che i figli neonati si battezzano con nomi sensati. Perché la Puccini e Preziosi quand'è nata la figlia come l'han chiamata? Elena. Citiamo un altro caso di genitorialità dotata di sale in zucca. La Pausini. Come l'ha chiamata la figlia? Paola. Semplicità. Un figlio mica lo si brevetta, al massimo lo si fa. Ma non divaghiamo, e soprattutto torniamo oltreoceano, torniamo dalla piccolina di Beyoncé e Jay-Z. Sì, anch'io ero preoccupata al pensiero di come potesse venir fuori. Voglio dire: va bene che le figlie femmine di solito somigliano di più al padre, ma se tua mamma è Beyoncé, un'Afrodite mulatta, tutta beltà e luminescenza, e tu finisci ad assomigliare a tuo padre, come minimo un reclamo alla divinità pagana che intreccia il DNA lo vorrai fare, da grande. Anche perché Jay-Z, diciamocelo, sarà anche il produttore che ha lanciato Rihanna (e una ragazzina può chiedere di più a un genitore? Penso proprio di no), ma non è certo un bijoux.

C'era chi si immaginava la faccia della bimba più o meno così (e cielo, che disdetta sarebbe stata). E invece poi no. Anche grazie al Tumbrl che le hanno aperto i genitori praticamente in sala parto, abbiamo appreso che, almeno da neonata, Blue Ivy era molto carina. E pare continui a esserlo. Sembra avere gli occhi della mamma. Speriamo. Altrimenti, sarà comunque nata da un amore lunghissimo e resistente come il titanio, che è già quasi qualunque cosa un bambino possa desiderare. Frattanto, come si usa dire in Francia: liberté, égalité, Beyoncé.

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