La mia più cara amica dice da sempre che Charlotte Casiraghi «non è niente di speciale». Si tratta di uno strano morbo, sai. Quel morbo per cui le tue rivali in amore le vedi tutte più fighe di te, anche quando sono degli evidenti roclò (termine piemontese traducibile con "cesso"), mentre le fighe vere, quelle sì ineguagliabili, inarrivabili, le vuoi umanizzare.
Charlotte Casiraghi però è un' Angelina Jolie più fine e di sangue blu (sarebbe bello poter dire 'principessa', ma né lei né i suoi fratelli maschi hanno alcun titolo nobiliare -la sorella minore sì però, perché è figlia di un Hannover-) . E considerando che la Jolie è forse una delle poche donne al mondo per cui valga la descrizione che dà di sé Mary Poppins, «praticamente perfetta sotto ogni aspetto», Charlotte Casiraghi, in quanto suo upgrade, è una semi-divinità.

Ma sto divagando. La vera notizia naturalmente è questa: Charlotte è incinta. E, come ogni semi-divinità che si rispetti, ci ha regalato non la favola, non la perfezione, non una cosa consona, ma l'inaspettato. Il periodo ipotetico del santo cielo. È esattamente così che si fa: si prende uno stuolo di lettrici di rotocalchi, una pletora di nonne affezionate che ti conoscono da quando eri una piccola batuffolina che sorrideva dalle pagine di Stop, e le si spiazza. Le si porta in giostra alla fiera del chi l'avrebbe mai detto.

Il fatto è che (se non lo sai siamo mal messe e per te posso fare poco, ma avrò comunque il buon cuore di spiegartelo) il papà è il più improbabile dei candidati al ruolo: Gad Elmaleh, un attore comico di origini marocchine. Ora: il mio film preferito è Marrakech Express, quindi non son certo qui a parlar male del Marocco. Il punto è un altro. Ovvero che Charlotte Casiraghi è nata per andare in sposa non dico a un principe William, ma almeno a un principe Harry. A un Niarchos. A, che so, un discendente dei Kennedy. O ad Alex Dellal, il suo fidanzato storico, diventato tra l'altro papà da poco, come dicevamo qualche settimana fa. E invece rimane incinta da nubile di un comico (in Francia una star, va detto) di quindici anni più grande, con un figlio avuto da una precedente relazione. Bizzarro, no?

Ecco, no. No, perché alle stranezze ci hanno già abituate sua madre, il cui primo marito fu un uomo molto più grande, Philippe Junot, con il quale rimase poco più di due anni per poi chiedere l'annullamento alla Sacra Rota, e soprattutto sua zia, vissuta persino in un circo.

E no anche perché forse è proprio quello il compito di una principessa vera (anche se senza titolo): farci capire che perfette lo si può essere solo nelle favole. Perché nella realtà è immensamente più bello avere un bambino con chi si ama, anche se chi si ama non è un principe, spiazzare tutte le nonne di tutti i mondi, pure quelli inventati, e fare molti giri di giostra alla fiera del chi l'avrebbe mai detto.

Tanti auguri, Charlotte Marie Pomeline.